Pallacanestro Trieste, Reyes, “solo” 193 cm ma leader nei rimbalzi: «Una specialità coltivata da bambino»
foto da Quotidiani locali
TRIESTE Li chiamano lunghi undersize. Piccola taglia. Ma sanno farsi rispettare, eccome. Ma rappresentano eccezioni, mica la regola. Nel libro dei ricordi del campionato italiano almeno due lunghi bonsai un posto se lo sono guadagnato: Kyle Hines e Clarence Kea in epoche diverse hanno infatti dimostrato come si possa essere fior di centri pur senza raggiungere i due metri. “Appena” 198 centimetri ma un pazzesco ingombro fisico.
Esiste anche un’eccezione alle eccezioni. C’è infatti chi centro non è, non ha neppure una stazza taurina, non arriva neanche al metro e 95 eppure nell’ambito del suo campionato guarda tutti gli altri rimbalzisti dall’alto in basso.
Nel girone rosso della serie A2 infatti Justin Reyes è attualmente il top rebounder con 10,4 carambole a dispetto dei 193 centimetri dichiarati. In realtà sarebbe già un’anomalia che il portoricano della Pallacanestro Trieste con un’altezza da guardia giochi ala forte, con qualche sporadica esclusione da “5”, a coach Christian piacendo.
Va comunque sottolineato per correttezza di informazione che il precedente leader, il riminese Justin Johnson, è stato spodestato in quanto statisticamente penalizzato dalla sfortunata partita contro Trieste quando dopo tre minuti di gioco (e zero rimbalzi) in un contrasto proprio con Reyes ha rimediato un trauma cranico ed è stato trasportato all’ospedale. Le statistiche purtroppo non fanno distinguo e quella sfortunata breve presenza viene conteggiata abbassando di conseguenza la media stagionale. Nel girone verde guida invece Polakovich di Agrigento. Due metri e 5 centimetri, come volevasi dimostrare...
Reyes, come ha sviluppato questa attitudine a rimbalzo?
Ho cominciato a specializzarmi ad andare a rimbalzo fin da quando ero molto piccolo. Ero sicuramente atletico, ma meno tecnicamente bravo rispetto ai miei compagni, così ho iniziato a concentrarmi sul prendere il maggior numero di rimbalzi possibile, in modo da avere più chance di avere la palla in mano.
C’è qualche trascorso giovanile da centro, benchè sottodimensionato?
No, non ho mai giocato come centro, nemmeno da piccolo, però al college ho potuto giocare da ala grande, mi è servito molto per crescere.
Cosa conta di più, avere il senso della posizione o le doti atletiche?
Senza dubbio l'atletismo mi aiuta a prendere qualche rimbalzo in più, ma il posizionamento è la cosa più importante. Studiare il rimbalzo della palla al ferro e sul tabellone, capirne le traiettorie. C'è dietro un gran lavoro di tecnica, che si somma all'intuito del giocatore.
Si è ispirato a qualche giocatore in particolare?
Il mio giocatore preferito, quello a cui mi sono sempre ispirato, è Dwayne Wade. È sempre stato in grado di fare un po' di tutto e di eccellere in alcuni aspetti, un giocatore incredibile.
Altezza da guardia, in grado di giocare sia ala piccola che ala forte, in casi eccezionali persino centro. Ma alla fine il vero ruolo qual è?
Direi che mi sento più un'ala piccola, ma faccio sempre quello che il coach mi chiede, per il bene della squadra.