L’omicidio di Roverbella: accoltellò la suocera, processo d’appello in febbraio per Zenatti
È stata fissata a metà febbraio la prima udienza del processo in Corte d’Assise d’Appello nei confronti di Enrico Zenatti, l’agricoltore di Custoza, da tempo residente a Roverbella, condannato all’ergastolo per l’omicidio della suocera Anna Turina.
L’omicidio risale al 9 dicembre 2021. Secondo gli inquirenti, circa un’ora prima dell’omicidio, Zenatti (difeso dagli avvocati Silvia Salvato e Andrea Pongiluppi) avrebbe avuto una lite con la suocera. La situazione ben presto precipita. Mentre risalgono le scale uno dietro l’altro, Zenatti sferra una coltellata all’anziana, che cade all’indietro e finisce in fondo alle scale. Il cinquantacinquenne è convinto che la donna sia morta e dopo una ventina di minuti, impiegati forse per nascondere le prove del suo passaggio, lascia la casa.
La suocera, però, riesce a contattare la figlia, che si precipita lì. Non senza, però, aver prima allertato il marito. Zenatti arriva in un minuto e due secondi, e da quel momento prende in mano le redini della situazione. In particolare, avrebbe allontanato il cognato e la moglie, spediti a chiamare i soccorsi (entrambi difesi dall’avvocato Massimo Martini) e proprio in quei minuti avrebbe sgozzato l’anziana.
Il 16 marzo scorso la Corte d’Assise di Mantova ha condannato Zenatti all’ergastolo, ritenendo sussistenti tre aggravanti: il nesso teleologico, cioé l’avrebbe uccisa per metterla a tacere e perché non raccontasse che aveva cercato di ammazzarla, l’aver agito con crudeltà e il rapporto di affinità (essendo la vittima madre della moglie). Proprio su queste aggravanti si potrebbe giocare l’esito del processo in Appello.
Enrico Zenatti era già stato condannato a 18 anni di carcere per altri due omicidi nel 2006. All’epoca, l’agricoltore di Custoza era stato accusato di aver ucciso la colombiana Yolanda Garcia Holguin, 38 anni, sparita da casa il 27 marzo 2003 e mai più ritrovata, e la brasiliana Luciana Lino De Jesus, 29 anni, strangolata nel suo letto a Verona il 28 febbraio 2004 e trovata una settimana dopo.
L’8 febbraio 2008, però, la Corte d’appello di Venezia lo assolse dall’accusa di entrambi gli omicidi, sentenza confermata in Cassazione nel 2009. Manuela Trevisani