Donatori Avis in calo costante a Mantova: «Manca il ricambio generazionale»
foto da Quotidiani locali
In provincia di Mantova si perdono duecento donatori di sangue all’anno. Un calo «lieve ma costante», come l’ha definito il presidente di Avis provinciale Giacomo Savi, che è fra le maggiori preoccupazioni emerse il 23 marzo nel corso della 67esima assemblea dell’associazione all’Avis Park di Cerese.
Per l’attività di Avis il dato rappresenta un problema: «L’età media dei donatori è sempre più alta, mentre quello che manca è un ricambio generazionale – ha avvertito Savi – Per questo da qualche tempo abbiamo iniziato una costante attività di sensibilizzazione e informazione rivolta ai giovani per far passare un messaggio fondamentale: donare salva vite».
I numeri
In provincia di Mantova nel 2023 sono state raccolte 230 sacche in meno rispetto all’anno precedente. Un calo definito «irrisorio» dal presidente sul totale di 27mila sacche raccolte in un anno. «Con meno donatori riusciamo a garantire più o meno lo stesso numero di sacche di sangue – ha detto Savi – ma questo vuol dire utilizzare più frequentemente i donatori».
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Il baricentro delle donazioni si sta spostando sempre più verso il plasma, fondamentale per produrre farmaci salvavita: «L’anno scorso sono state fatte circa 33mila donazioni, in crescita rispetto all’anno precedente» ha riferito ancora Savi.
Matteo Zani, direttore sanitario associativo di Avis provinciale ha spiegato che il lieve calo della raccolta di sangue può essere anche spiegato dal «programma di ottimizzazione dell’utilizzo della risorsa sangue definito patient blood management, che mira a gestire al meglio le scorte di sangue e l’utilizzo nei pazienti solo quando strettamente necessario».
La collaborazione
L’attività dell’Avis è stata lodata dai direttori generali di Ats Val Padana, Ida Ramponi, e Asst, Anna Gerola, che ha evidenziato come «Asst e Avis hanno stretto rapporti di collaborazione da molto tempo: Avis raccoglie e cede al sistema sanitario 26mila sacche di sangue e seimila di plasma ogni anno contribuendo all’autosufficienza regionale».
Il presidente lombardo di Avis, Oscar Bianchi, ha spiegato come il modello di donazione italiano, anonimo, gratuito e non remunerato «rappresenta un modello vincente», mentre il direttore del servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale di Asst Mantova, Massimo Franchini, ha comunicato il rinnovo per il prossimo triennio della convenzione tra Avis e Asst.
Lo sguardo è rivolto al 2025: «Anno cruciale: saranno rinnovati i consigli direttivi di Avis provinciale e di tante sezioni territoriali» ha concluso Savi.