Cantoni, il designato speciale che unisce: un cattolico cresciuto a pane e moderazione
PAVIA. La prima giornata da candidato sindaco? «Trascorsa in buona parte sulla tangenziale di Milano». Alessandro Cantoni scherza, forse per alleggerire il carico di responsabilità che rappresentare il centrodestra alle comunali comporta. In giornata gli sono arrivate decine di telefonate e messaggi whatsapp di complimenti. Da assessore nella giunta Fracassi non è mai stato tra i “falchi” né ha fatto proprio il registro del “ho vinto le elezioni, quindi si fa come dico io”. È stato prudente e in grado di comprendere il valore delle persone al di là delle facili e superficiali etichettature. Adesso, dopo il comunicato dei vertici nazionali del centrodestra, prosegue in quello che sta facendo: il consigliere regionale.
«Sveglia alle 6, tangenziale Est e commissione ambiente dove ho discusso dei contaminanti all’interno dell’acqua – racconta – . Poi ufficio di presidenza della commissione, poi due incontri per preparare la commissione Cultura e Sport della sera. Riunioni interne, centomila telefonate, centomila messaggi. Però si va avanti, sto cercando di fare tutto con un minimo di equilibrio».
[[ge:gnn:laprovinciapavese:14163039]]
Ecco, la parola magica è probabilmente il termine “equilibrio”. Nel Dna del neo candidato sindaco c’è il centro e questo potrebbe costituire un problema per il suo competitor naturale, Michele Lissia, che guida una coalizione di centrosinistra ma guarda con attenzione all’elettorato moderato più che a quello “barricadero”. Alessandro Cantoni, politicamente parlando, è cresciuto a pane e moderazione. L’ex deputato pavese Francesco Adenti gli ha trasmesso gli enzimi della vecchia Democrazia Cristiana, capace di contenere al proprio interno, per una settantina di anni, gli apocalittici di sinistra e gli integrati di destra. Ma gli ha anche affidato una dote che in molti, moltissimi politici del mondo digitale è del tutto assente: il rispetto delle istituzioni. Non a caso, nel 2013 Cantoni si candidò alle elezioni regionali nel “Centro popolare lombardo” che appoggiava la candidatura di Umberto Ambrosoli, figlio dell’eroe borghese, contro quella di Roberto Maroni. Vinse Maroni.
Sei anni dopo, nel 2023, Cantoni ha apparentemente cambiato campo, candidandosi con la lista “Lombardia ideale” che appoggia il presidente della giunta regionale lombarda, il leghista Attilio Fontana. A questo giro gli è andata meglio ed è stato eletto in Consiglio regionale con 434 preferenze personali. Ma il cambio è, appunto, solo apparente: Alessandro Cantoni, 58 anni, da Mirabello è sempre rimasto al centro. f.m.