Possanzini: «Orgoglioso del Mantova, e adesso realizziamo il sogno»
foto da Quotidiani locali
Davide Possanzini vive la vigilia della possibile promozione con un mix di emozioni fortissime. Il mister è «molto orgoglioso» dei suoi ragazzi e del percorso fatto comunque vada, ma anche smanioso di «sfruttare i 5 match point che abbiamo, chiudendola il più in fretta possibile» per coronare un sogno nato lungo la strada e coltivato insieme a tifosi che «ci fanno sentire forti quando sono al nostro fianco».
Come una finale
Possanzini parla in conferenza stampa prima di conoscere il risultato del Padova (vittorioso sulla Pergolettese, ndr) e inquadra così la situazione: «Mancano cinque partite alla fine e tre punti alla promozione. Io spero si possa raggiungere l’obiettivo il più in fretta possibile. Dipende soltanto da noi e quindi dobbiamo pensare esclusivamente al campo e alla partita contro l’Atalanta. Non dobbiamo pensare alle altre quattro gare che ci saranno, al Padova... A niente se non a giocare come se fosse una finale ma con la massima serenità e consapevolezza di ciò che sappiamo fare».
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Gli ultimi passi della corsa
Attorno al Mantova sale ovviamente la febbre promozione ma Possanzini spiega che non è ciò che lo preoccupa: «È normale che attorno a noi ci sia un clima di festa ma la concentrazione giusta nel gruppo c’è. Piuttosto in frangenti del genere può incidere la tensione che si prova quando si è sempre più vicini all’obiettivo. Gli ultimi passi di una corsa sono i più complicati, perché ci sono la stanchezza, le emozioni, magari la paura di non farcela».
L’entusiasmo c’è, si respira, si sente, si vive
Dobbiamo usarlo come benzina
«Noi dobbiamo eliminare tutti questi pensieri e fare la partita come va fatta, anche perché sarà una gara difficile contro un avversario di primo livello – aggiunge il mister – Quindi dobbiamo essere pronti a questo e pensare soltanto a quello che succede in campo. Di quanto c’è intorno dobbiamo prendere le energie positive: l’entusiasmo c’è, si respira, si sente, si vive... Dobbiamo usarlo come benzina pensando, magari, di godercelo a fine partita».
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Attenti all’Atalanta
Il mister ha grande stima dell’Atalanta Under 23 e sottolinea con forza i rischi di questa sfida: «L’Atalanta ha un modo di giocare tutto suo, è una squadra che ti spinge sempre al limite, ti costringe a una partita piena di duelli. E in ogni duello c’è la possibilità di creare qualcosa così come di subire qualcosa. Bisogna essere pronti».
L’Atalanta ha un modo di giocare tutto suo
è una squadra che ti spinge sempre al limite
E ancora: «Quella bergamasca è una squadra propositiva, che vuole arrivare al risultato attraverso il gioco e che ti spinge a fare partite toste sotto ogni punto di vista. Potrebbe nascerne una partita spettacolare, con tanti capovolgimenti di fronte. All’andata l’Atalanta mi ha impressionato e credo che sia una delle squadre con più qualità di questo campionato».
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Orgoglioso e stupito
Prima che il traguardo venga tagliato, c’è comunque spazio per un doveroso bilancio di questa stagione: «Ne parlavo con Botturi prima e devo dire che questo è stato un percorso con tante emozioni. È bello quasi da non crederci. È nato con la consapevolezza di fare le cose bene, con serenità e umiltà. Sapevamo che il punto di partenza era complicato e l’obiettivo era di portare entusiasmo e dare visibilità e riconoscibilità a questa piazza. Questi obiettivi li abbiamo raggiunti anche in tempi brevi, non ce lo aspettavamo neanche noi. Poi ci siamo trovati a lottare per il primo posto in un campionato difficile… »
«Sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto, orgogliosissimo dei miei giocatori e di come si sono comportati durante l’anno – scandisce Possanzini – Ora però questo percorso dobbiamo concluderlo nel migliore dei modi: bisogna per forza spingere fino alla fine. Abbiamo 5 match point, non dobbiamo farci prendere dall’ansia ma giocare liberi e pensare a fare ciò che sappiamo fare. Perché quando noi facciamo la prestazione, quasi sempre poi i risultati arrivano».
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L’appello e il grazie ai tifosi
Possanzini poi si rivolge ai tifosi per esprimere altri due concetti: «Devono soltanto essere consci del fatto che non è una partita già vinta, non è un campionato già vinto. Poi è giusto che si viva questa partita con tanto entusiasmo e speranza, sono il primo a sperare che ci siano queste componenti e che sia massiccia la partecipazione del pubblico. Perché noi quando abbiamo i tifosi ci sentiamo forti di questo»
Dobbiamo giocare e dobbiamo farlo alla grande
fino in fondo come sappiamo fare
«Loro ci spingono e quindi li invito a tifare, con la consapevolezza però che non è già tutto fatto. Dobbiamo giocare e dobbiamo farlo alla grande – incalza il mister – Io voglio che la mia squadra giochi fino in fondo come sa fare. Magari i ragazzi poi non mi sopporteranno più, ma la mia convinzione è che questo gruppo non è ancora arrivato a esprimere il massimo del suo potenziale».
La spensieratezza
Infine, dopo aver confermato che sulla formazione «come sempre mi porterò qualche dubbio fino alla fine», Possanzini torna sul secondo tempo di Trento: «L’abbiamo rivisto e analizzato, non è stato un problema di atteggiamento della squadra. Siamo entrati bene anche nella ripresa ma abbiamo subito sbagliato delle scelte di gioco in 3-4 azioni che potevano chiudere il match. La verità è che in questo momento ogni giocata pesa tanto e a volte si fatica a ritrovare la spensieratezza con cui le facevamo prima».