Elezioni a Pavia, l’ex sindaco De Paoli non si ricandida: «È solo una pausa, non smetto con la politica»
foto da Quotidiani locali
PAVIA. Fa la foto assieme ai candidati, presenta la lista, ma Massimo Depaoli non sarà più candidato per il Consiglio comunale. «La faccia ce la metto, e questa è la lista nella quale continuo a riconoscermi, ma non torno indietro. È anche per dare un segnale rispetto al passato, e poi da ex sindaco è difficile trovare un ruolo. Meglio così, evitiamo attriti e le scorie del passato, visto come s’era conclusa la mia consiliatura».
C'è ancora fastidio per quel passaggio, col Pd che non sostenne il suo sindaco?
«Ormai sono passati cinque anni, è una fase nuova e la lista è una realtà, a prescindere dal sottoscritto. Io farò comunque la campagna elettorale».
È l’uscita di scena dopo dieci anni all’opposizione e cinque da sindaco. Un bilancio?
«Ho imparato una quantità di cose sterminata e credo davvero di aver assimilato lo spirito dell'amministratore, che vuol dire chiedersi: se io fossi lì, cosa farei? Bisogna essere coscienti delle risorse e dei vincoli che ci sono, quindi per onestà intellettuale ai cittadini non si può raccontare di tutto, si devono fare delle scelte e proposte sensate e realizzabili. Anche come sindaco è il messaggio che ho sempre cercato di dare. E poi c’è il messaggio dell'onestà e della trasparenza, che rivendico fortemente visto quello che succede a Bari, Torino o in altri posti».
Quindi gli ultimi cinque anni all'opposizione sono stati diversi dai primi cinque.
«Non c'è dubbio. I primi cinque anni sono stati di battaglie, sempre comunque responsabili. Negli ultimi cinque sia io che Rizzardi abbiamo cercato di mantenere lo spirito di cui dicevo prima. Ci hanno detto che eravamo troppo morbidi verso l'attuale giunta, la realtà è che quando portava avanti progetti iniziati da noi ero contento, per il resto su scelte inaccettabili come il Pgt le battaglie le abbiamo fatte».
Un giudizio sul candidato Lissia.
«Al di là del fatto che chiedevamo le primarie, la sua candidatura è la migliore possibile, gli va riconosciuto il merito di essere riuscito a unire questo campo larghissimo».
Fiduciosi nella possibilità di vincere?
«Le migliori opportunità all'opposizione le ha date la maggioranza: la frantumazione dei tre i partiti di maggioranza è sotto gli occhi di tutti. Umanamente mi spiace per Fracassi: mettere da parte una persona facendoglielo sapere dai giornali mi sembra una cosa davvero squallida, io infatti all'epoca ho fatto un'altra scelta».
Addio o arrivederci alla politica?
«Solo una pausa. Non smetto di fare politica e associazionismo. Non abbandono, sperando di vincere 3-0 come ha fatto all’Anfield la mia Atalanta».
L.Si.