San Genesio, mercoledì genitori e bimbi davanti alla scuola: «Riaprire presto e in sicurezza sia la priorità di tutti»
San Genesio. Genitori e bambini mercoledì 17 aprile saranno davanti alla scuola primaria chiusa e sotto sequestro in seguito ai dubbi sulla sicurezza dei lavori emersi nell’inchiesta Clean: l’appuntamento è in piazza Regina della Pace alle 18, il presidio proseguirà fino alle 19.30. «Manifesteremo apoliticamente e pacificamente per sollecitare una riapertura rapida ed in sicurezza delle nostre scuole dell’infanzia e primaria – spiega il presidente del Comitato Genitori Acerbi Flavio Ravenna –I bambini potranno disegnare la loro scuola ed appendere il disegno all’edificio. Gli adulti potranno sottoscrivere un comunicato per la riapertura in sicurezza della scuola».
Il Comitato genitori Acerbi non ha colore politico: «L’idea è di raccogliere tutti i genitori per chiedere la riapertura della scuola in sicurezza, il prima possibile – spiega Ravenna –. Non vogliamo che ci si dimentichi di questa situazione: è vero che i bambini sono a scuola a Pavia, ma ci sono difficoltà per le famiglie che possono essere risolte solo riaprendo la scuola in paese. Rispettiamo il lavoro di tutti, le indagini, le perizie, i lavori da fare ma chiediamo che sia data la giusta priorità anche alla riapertura della scuola, l’unica del paese».
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Gli alunni, infatti, si sono dovuti trasferire e dividere in più scuole di Pavia. «Nonostante l’Istituto comprensivo Acerbi ed il Comune di San Genesio abbiano fato il possibile per gestire questa situazione di emergenza – spiegano i genitori riferendosi alle scuole ospitanti e al servizio pullman per il trasporto – rimangono delle difficoltà oggettive ed irrisolvibili che continueranno a gravare su bambini, famiglie e collaboratori scolastici fino a quando il servizio scolastico non sarà ripristinato al suo stato originale». Per esempio il servizio mensa erogato direttamente in aula, la separazione di fratelli e sorelle in due istituti differenti, la difficoltà dei bambini più piccoli ad adattarsi ad un servizio pullman e gli orari delle attività post-scuola stravolti.
«Come associazione genitori – spiega Ravenna – auspichiamo che la magistratura possa verificare prima possibile le condizioni delle scuole di San Genesio e possano essere quindi effettuati con la massima priorità gli interventi eventualmente necessari a garantire la ripresa delle lezioni in totale sicurezza. I bambini e le loro famiglie meritano di tornare alla normalità e di poter riprendere la scuola come prima che questa brutta vicenda venisse alla luce».
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Prosegue il sequestro
Il clima di incertezza attorno alla riapertura della scuola di infanzia ed elementare permane dopo che la procura, pochi giorni fa, ha comunicato che l’edificio, sequestrato tra la fine di novembre e i primi di dicembre dello scorso anno, continua a restare nella disponibilità dell’autorità giudiziaria per la necessità di ulteriori accertamenti.
Il sequestro era scattato nell’ambito dell’inchiesta Clean dopo che erano emersi dubbi sulla sicurezza della scuola, a partire da alcune intercettazioni telefoniche tra i costruttori, titolari della ditta Majorino, e alcune testimonianze di progettisti, che avevano voluto parlare con i magistrati dell’indagine per spiegare le loro perplessità sull’esecuzione di alcuni lavori. La relazione dei tecnici nominati dalla procura ha confermato alcuni problemi sulla regolarità dell’appalto, in particolare per l’assenza del collaudo, ma sull’esecuzione dei lavori ha disposto altri accertamenti, tra cui carotaggi per la verifica dei materiali impiegati per i lavori di adeguamento sismico dell’edificio, in particolare per i rinforzi, cioè pilastri e fondamenta, che saranno compiuti con lo strumento dell’incidente probatorio, cioè con la partecipazione di tutte le parti coinvolte.
La comunicazione ai genitori
Dopo la comunicazione della procura sul sequestro la dirigente scolastica Elena Bassi ha scritto ai genitori: «Noi tutti speravamo di tornare ai nostri plessi almeno per settembre, ma ora non possiamo escludere che la chiusura si protragga anche nel prossimo anno scolastico». In questo caso «tutti gli alunni trasferiti nelle scuole di Pavia resteranno negli stessi plessi dell’istituto comprensivo di via Acerbi»