R-Evolution Lab, focus sui giovani e la cultura del lavoro
foto da Quotidiani locali
PORDENONE. Il Teatro Verdi di Pordenone propone per domani, giovedì 18, un nuovo appuntamento con il progetto “R-Evolution Lab”, un ciclo di incontri tematici su argomenti socio-economici di particolare attualità.
Con la collaborazione progettuale del Gruppo Nem, il Teatro pordenonese, si fa promotore di momenti di riflessione a cadenza mensile a cura del sociologo e saggista Daniele Marini, docente all’Università degli Studi di Padova e membro del consiglio di amministrazione del Verdi, realizzati grazie al main partner CiviBank, alla Regione, IoSonoFriuliVeneziaGiulia e al Comune di Pordenone.
Alle 18.30 di giovedì 18 aprile spazio all’appuntamento dal titolo “Lavorare stanca? I giovani e le nuove culture del lavoro” dove si analizzeranno i nuovi mercati e le nuove esigenze del lavoro in rapporto alle giovani generazioni.
Si riscontrano due divisioni: una di carattere strutturale – ovvero il calo demografico e le competenze professionali richieste – l’altra di natura culturale, dove spiccano le attese sul lavoro da parte delle giovani generazioni e della componente femminile. Dialogheranno sul rapporto tra i giovani e il mondo del lavoro la presidente di Hattiva Lab Paola Benini, il vicedirettore vicario de Il Sole 24 Ore Alberto Orioli, la HR Director di Electrolux Marzia Segato guidati nell’incontro da Fabrizio Brancoli, vicedirettore gruppo Nem.
«Il Teatro Verdi vuole dare ulteriore spazio al dialogo, alla costruzione di momenti in cui elaborare e condividere nuovi linguaggi, nuove categorie interpretative che aiutino a prefigurare lo sviluppo e il futuro di società, imprese e territori», spiega il presidente Giovanni Lessio.
«Il progetto R-Evolution vuole far incontrare e dialogare il nostro pubblico su tematiche di grande attualità: da quelle ambientali del percorso Green, in cui è coinvolto anche il Cai nazionale, a queste socio-economiche che coinvolgono importanti realtà del territorio. Il Verdi ama definirsi Teatro di confine e in quanto tale svolge un ruolo di cerniera nel territorio nordestino: questo progetto rappresenta plasticamente il concetto di “Sistema-Teatro“, così come emerso nella recente indagine presentata il 10 novembre scorso».
Nella sua introduzione all’incontro di domani, Daniele Marini si addentrerà proprio nella tipologia di cambiamenti che si sono evidenziate in questi ultimi anni nella cultura del lavoro in rapporto ai più giovani. Le giovani generazioni si stanno rivelando portatrici di una vera e propria rivoluzione in ambito lavorativo.
Oltre ai fattori strutturali – calo demografico, scarsità di orientamento professionale in ambito scolastico e cambiamenti nelle competenze professionali – alla base dei cambiamenti c’è soprattutto una rivoluzione culturale sulla percezione dell’importanza del lavoro nella propria vita.
Il sociologo Marini vuole smontare lo stereotipo dei giovani che non hanno voglia di lavorare e rifiutano le proposte di lavoro: quello che è davvero cambiato è il “valore” che i giovani danno al lavoro. Se prima il lavoro era al primo posto, adesso per le nuove generazioni è in “condominio” con altri valori, come il benessere personale, la cultura e il tempo libero da dedicare ai propri interessi.