«Un suo parente ha avuto un incidente, servono soldi»: anziana sventa la truffa del finto carabiniere
foto da Quotidiani locali
FIUME VENETO. Un finto maresciallo dei carabinieri chiama in casa, ma l’anziana non cade nel tranello sebbene dall’altra parte della cornetta conoscessero anche i nomi dei familiari.
Poteva essere una truffa, fortunatamente sventata, quella tentata nei confronti di una donna di Fiume Veneto.
La tecnica scelta è stata quella di ingannare l’interlocutore chiedendo il pagamento della cauzione per liberare una persona a lei cara, coinvolta in un incidente e trattenuta dai militari dell’Arma: una modalità che in Italia non esiste nell’ordinamento. La pensionata, evidentemente, lo sapeva e ha interrotto la comunicazione.
«Inizialmente si è spaventata tantissimo. Poi – ha raccontato una parente – dopo un po’ ha provato a buttare giù il telefono fisso facendo finta fosse caduta la linea e mi ha chiamata sul cellulare per chiedermi se fosse vero che io fossi stata coinvolta in un incidente stradale. Da lì, dopo esserci ripresi un po’ tutti dallo choc abbiamo avvertito i carabinieri. Quelli veri».
Non è il primo episodio di questo tipo nel Pordenonese: il fenomeno, in questo momento, sembra interessare particolarmente Pescincanna.
Solitamente una volta convinta la vittima – prevalentemente anziani – che il familiare ha bisogno di aiuto, un complice viene inviato sul posto per prelevare contanti o gioielli.
In Veneto un mese fa la tecnica del finto incidente era stata adoperata dai malfattori chiamando le potenziali vittime al cellulare, ingannando i destinatari della truffa con numeri che la facevano sembrare una chiamata direttamente dai carabinieri. Insieme alla truffa del finto tecnico del gas, che entra in casa con la scusa di una perdita nella rete, è uno dei raggiri più diffusi ai danni degli anziani. Ma stavolta non è riuscita.