Volley finale scudetto: Conegliano butta il tiebreak, Scandicci rimonta e vince gara-1
foto da Quotidiani locali
Il gelo non è solo quello che è arrivato con la Bora. Il freddo scende sul Palaverde che, sul 13-8 del tiebreak, già preparava le bottiglie da stappare. Accade l’incredibile, e ora la Prosecco Doc è sotto. Scandicci si conferma avversaria di tutto rispetto.
Parte benissimo Haak coi primi due palloni a terra. Altrettanto fa Nwakalor dall’altra parte con due primi tempi che sorprendono il muro gialloblù. Arrivano anche due errori evitabili di Fahr e della stessa Haak che scavano il primo solco a favore delle toscane, anche grazie al turno di battuta di Antropova (2-5). Conegliano reagisce con due buoni cambi palla, ma si può apprezzare anche la classe di Zhu e quella di Ognjenovic che batte due volte corto su Lubian. Sul 5-9 Santarelli prova a riordinare le idee. E l’effetto è un’accelerazione dei colpi, a partire dal servizio di Lubian. Ne esce un parziale di 7-1 che riporta avanti, almeno per un paio di scambi, le pantere. Ancora Antropova riporta avanti Scandicci, rispondono Cook e Haak (16-15). Nel finale inizia il tiro al bersaglio di Antropova, prima su Plummer, e poi su Cook, dopo l’aggiustamento della seconda linea. Tre aces sono il cuore dello 0-5 che chiude il set.
Altrettanti sono i servizi vincenti di Lubian che indirizzano subito la storia del secondo parziale. Ai primi tre attacchi della solita Antropova risponde Cook. Sembra tutto ancora in salita, finché la centrale numero 9 torna in battuta e fa tre punti diretti e ne propizia altrettanti per le compagne. Il 9-4 ridà vita al Palaverde. Zhu e Parrocchiale non riescono a trovare contromisure sul servizio. L’aggressività della Prosecco Doc è di ben altro spessore e Scandicci resta molto più staccata da rete e incapace di reagire. qualche fiammata arriva dall’ingresso di Washington, ma il treno gialloblù ormai è alla stazione successiva. Gli ultimi tre punti sono altri tre ace di Haak, che chiude il set con 10 punti, 15 in totale. Sull’abbrivio Conegliano va avanti 6-1, complici anche tre errori gratuiti della squadra di Barbolini. Salgono le quotazioni e le percentuali di Zhu, che, davanti allo sguardo della sua mentore Jenny Lang Ping (che porta in campo la coppa prima della gara), sfodera alcuni colpi di esperienza. Goccia a goccia il vantaggio si assottiglia, fino a diventare parità a quota 12, anche con due muri di Nwakalor. Si accende anche Wolosz che serve Fahr ad un mano, ma il ritorno degli errori in battuta tengono viva Scandicci. Si soffre, si teme, si trepida, si lotta. Herbots prima e Carol poi, fino a quel punto quasi impercettibile, conquistano due set point. Ad Antropova ne basta uno.
Da un incubo ad un altro, Conegliano inizia a soccombere sotto i colpi di Herbots che si erge a protagonista con sei attacchi pesantissimi e ben eseguiti (8-13). Santarelli cambia la diagonale con Bugg in regia e Plummer opposto, con Lanier spostata in posto 4. Qualcosa si muove con Cook e Lubian e il divario diminuisce fino al 13-14, con un bagher d’istinto di Bugg. Sul velenoso turno di battuta di Ognjenovic Scandicci allunga ancora 14-18 con i punti di Antropova. Rientrano Wolosz e Hakk sulla rotazione da sempre più produttiva, quella con la polacca al servizio. Il muro gialloblù frena Scandicci (20-18), Antropova ne fa tre per il 21-21, Diop con l’ace e ancora Herbots portano Scandicci a match point. Annulla Haak, Lubian mura Antropova e poi Herbots e si va al quinto.
Conegliano prende fiducia e amplia via via il proprio vantaggio, 6-4, 8-4, 13-8. Sembra fatta e invece no. Troppi errori, ancora quelli, e la determinazione di Scandicci (decide una super Herbots) costringono Conegliano ad inseguire per conquistare il tricolore: l’ultima rimonta vincente è del 2018.