Cgil e Spi Venezia lanciano la campagna per far rispettare i tempi delle prestazioni sanitarie
«Le liste di galleggiamento continuano ad essere una vergogna inaccettabile che nega il diritto alla salute e umilia i cittadini che hanno bisogno di cure. Nel nostro territorio i tempi delle prescrizioni non sono rispettati, parlare solo di “consumismo” sanitario è il modo migliore per scaricare la responsabilità sui medici di base invece di assumere misure concrete aumentando gli organici e gli investimenti nel sistema sanitario» dichiarano Daniele Giordano, Segretario generale Ccil Venezia e Daniele Tronco, segretario generale Spi Cgil Venezia.
«Abbiamo deciso di lanciare una campagna a tutela della salute delle cittadine e dei cittadini» proseguono Giordano e Tronco «utilizzando una legge mai abrogata che obbliga le Usl al rispetto dei tempi delle prestazioni. I lavoratori e i pensionati potranno rivolgersi alle nostre sedi per essere assistiti alla compilazione della diffida o scaricare tutti i materiali dal nostro sito».
E ancora: «Le liste d’attesa rappresentano una delle principali negazioni del diritto alla salute che la nostra Costituzione garantisce, mentre sembra evidente che anziché risolvere il problema, la tendenza ormai consolidata sia di spostare il carico sulle prestazioni private (a pagamento). Significa far pagare i cittadini due volte, prima attraverso la fiscalità che finanzia il Servizio sanitario nazionale, poi con il ricorso al portafoglio di ciascuno per vedersi garantite le cure e le visite in tempi congrui ai bisogni di salute».
E ancora: «Secondo quanto previsto dal 2016, è il Cup provinciale ad occuparsi delle agende di prenotazione in modo centralizzato. Faremo rispettare la legge regionale 30 del 2016, che prevede anche l’obbligo per il medico prescrittore di indicare la classe di priorità entro cui la prestazione deve essere svolta, attraverso la compilazione e l’invio del modulo che abbiamo predisposto per le Usl 3 e 4. Se le Usl non daranno risposta al sollecito, invitiamo le cittadine e i cittadini a rivolgersi alle nostre sedi nel Territorio».
Infine: «Siamo pronti a dare battaglia per vedere garantita una risposta ai bisogni di salute delle cittadine e dei cittadini, negati colpevolmente dal definanziamento del Servizio sanitario nazionale da parte del Governo e da Regione e Usl, che anziché garantire risposte, assistono alle inaugurazioni di nuove strutture private che puntano esplicitamente ad accaparrarsi le prestazioni più remunerative, lasciando emergenze e prestazioni costose al sistema pubblico».
«La Cgil Venezia, un anno fa» concludono Giordano e Tronco «raccoglieva oltre 17.000 firme tra i cittadini veneziani, contro i tagli alla sanità pubblica. Abbiamo chiesto il potenziamento della sanità territoriale, l’abbattimento delle liste d’attesa, maggiori investimenti sulla sanità pubblica, un piano che ne aumenti gli organici e le retribuzioni, con diritti e salari adeguati anche per chi lavora negli appalti dei servizi non sanitari. Si tratta delle richieste portate avanti da migliaia di cittadine e cittadini, per le quali non abbiamo ancora ricevuto adeguata risposta».