Donna azzannata a Padova, sequestrati gli otto cani: il sospetto di un allevamento abusivo
Per la Procura gli animali erano tenuti in spazi inadeguati: l’accusa è di aver detenuto animali in condizioni incompatibili con la loro natura
Sono stati sequestrati ieri mattina su ordine della Procura gli 8 cani presenti nella casa della pensionata 83enne che li accudiva e che è stata azzannata. La decisione è stata presa dal sostituto procuratore Marco Brusegan che ha indagato, oltre alla figlia della donna, anche una nipote. L’accusa è di aver detenuto animali in condizioni incompatibili con la loro natura, quanto previsto dal secondo comma dell’articolo 727 del codice penale. I molossi erano ospitati in spazi non adeguati e chiusi in varie stanze dell’abitazione. Le normative comunali in vigore prevedono che in una casa si possano tenere al massimo 5 cani.
Dopo il sequestro preventivo firmato dalla Procura gli animali sono stati portati al canile sanitario di Rubano. Qualche mese fa il servizio veterinario dell’Usl 6 aveva avviato un procedimento amministrativo in merito ad un presunto allevamento abusivo di cani proprio in quell’appartamento considerato che c’erano più di 5 animali assieme. Diversa la questione per quanto riguarda il reato di lesioni gravissime, visto che l’83enne ha subito l’amputazione di entrambe le braccia (tutto il braccio destro e l’avambraccio sinistro) dilaniate dai violenti morsi dei cani: il reato è procedibile a querela e bisognerà vedere se l’anziana ha intenzione di denunciare la figlia.
Martedì all’atto del sequestro degli animali era presente un veterinario. In precedenza la Procura aveva ascoltato come persone informate sui fatti alcuni residenti del condominio di via Alberto Riva Villasanta, dov’è avvenuta nel pomeriggio di giovedì scorso l’aggressione, che hanno raccontato di sentire spesso gli animali abbaiare e creare disturbo anche per gli odori.
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L’aggressione
Giovedì una postina ha suonato al citofono del civico 26 di via Alberto Riva Villasanta. In quel momento in casa c’erano L.C. di 83 anni e 8 cani, tra Amstaff e American Bully, tutti della famiglia dei molossoidi. Tre di questi erano chiusi in una stanza, altri cinque - Kira, una femmina di Amstaff di 3 anni, due cuccioli di Amstaff e due di American Bully, tutti di circa 8 mesi - erano liberi di girare in casa.
Per andare ad aprire la porta l’anziana, che stava pulendo il pavimento, è inciampata ed è caduta a terra. A quel punto si è scatenata la feroce aggressione. La postina ha sentito gli animali abbaiare e l’83enne gridare “aiuto” e ha chiamato i carabinieri. I militari si sono arrampicati sul balcone dell’appartamento al primo piano da dove hanno visto copiose macchie di sangue in casa. Uno ha affrontato i cani con uno stendino trovato nella terrazza ed è riuscito a chiudere gli animali in una stanza e quindi a soccorrere la donna che ormai era incosciente e con gli arti superiori massacrati.
Portata d’urgenza al pronto soccorso, è stata sottoposta a due delicati interventi chirurgici. L’anziana ha dovuto subire l’amputazione totale del braccio destro e l’amputazione dell’avambraccio sinistro, ma fortunatamente, dopo circa ventiquattro ore dall’accaduto, non era già più in pericolo di vita.
Sciolta la prognosi è ora ricoverata nel reparto di Ortopedia dell’Azienda Ospedale Università di Padova.
«Non ricordo nulla»
Supportata dalla figlia e dai nipoti, l’anziana è lucida e chiede di tornare a casa. Gradualmente le è stato comunicato che purtroppo si è resa necessaria l’amputazione delle braccia, cosa che sta lentamente realizzando. «Non ricorda nulla dell’aggressione dei cani», spiega la nipote, «Dice che è inciampata ed è caduta a terra e che poi con il vetro della porta finestra, che si è rotto, si è tagliata un braccio. Non ricorda altro».
Secondo la famiglia è stato proprio il sangue ad aver scatenato la reazione dei cani, o più probabilmente di Kira, l’Amstaff adulto. «Credo che l’abbia morsa quando ha visto il sangue». Ora i cani sono tutti al canile: «La nostra intenzione era di dare via Kira e qualche altro ma non tutti. Il fatto che fossero in tanti in appartamento era una situazione provvisoria, dovuta anche alla presenza dei cuccioli».