Le staccano la luce all’improvviso, due giorni al buio e al freddo: «Mi hanno detto che l’avevo chiesto io»
foto da Quotidiani locali
PORDENONE. A a mezzanotte di sabato 20 aprile è saltata la corrente di casa. Sulle prime ha pensato a un guasto, ma ben presto ha compreso: le avevano “tagliato” la corrente elettrica, pur essendo in regola con le bollette. Ha trascorso due giorni da incubo Cristiana Cirielli, residente a Vallenoncello, molto conosciuta per il suo impegno nelle Donne del vino, nell’associazione ville venete.
Si è trovata all’improvviso senza luce, quindi senza possibilità di accendere la caldaia, con due freezer pieni «e metà della roba conservata da buttare», costretta «a ricaricare il cellulare in auto».
Bollette luce e gas, dal 2024 il passaggio della tutela al mercato libero. Ma cosa vuol dire?
La soluzione del caso, grazie alla mediazione dell’Adoc aps, è avvenuta lunedì 22 aprile, «ma ho dovuto riattivare il contratto della luce, che non avevo mai chiesto di disattivare».
Un passo indietro. Con una mail inviata alla pordenonese sabato pomeriggio, l’azienda energetica ha informato l'utente di aver accolto la sua richiesta di disattivazione della luce e del gas. E che ciò sarebbe avvenuto entro 7 giorni lavorativi. «Siccome non avevo mai chiesto una cosa del genere, ho subito chiamato il call center per far presente che si trattava di un errore. Mi è stato detto che risultava la richiesta, di disattivazione di luce e gas, ma che non erano in grado di darmi specifiche. Avrei dovuto richiamare lunedì. La sera, mentre guardavo la tv, è saltata la correte. Subito non ho pensato a quello. Neppure ai morosi tolgono la luce così in fretta».
Passata la prima notte da incubo – nel fine settimana le temperature si sono abbassate «e mio marito è anche cardiopatico» – domenica Cirielli si è attaccata al numero verde sentendosi dire che per riallacciare la luce sarebbero serviti 5 giorni. Poi ha contattato Adoc, che si è subito mossa, e tramite l’avvocato Francesco Santini ha inviato una diffida all’Enel. Adoc, già domenica, è riuscita intanto a bloccare la disattivazione del gas.
Lunedì la signora si è dovuta recare nel negozio di borgo Colonna a sottoscrivere un contratto di subentro alla sua stessa fornitura pagando il relativo costo, senza sapere chi avesse disdetto i suoi contratti né se quanto le stava capitando fosse dovuto a un errore tecnico.
Di fronte all’incertezza e ai tanti disagi patiti, Cirielli è andata dai carabinieri e ha sporto querela per interruzione di pubblico servizio e per l’ipotesi di sostituzione di persona. Riservandosi di chiedere il ristoro dei danni. «Se entro stasera non mi riallacceranno la luce – ha minacciato tra il serio e il faceto – andrò a dormire al caldo nel punto vendita dell’Enel».
Non è stato necessario, la luce è stata riattivata lunedì sera, ma a oggi «non so ancora perché sia accaduto».
L’azienda del servizio energetico si è impegnata a chiarire le cause e a rimborsare le spese sostenute. Adoc segnala anche la buona volontà e disponibilità del servizio Enel di Pordenone.
Al netto di ciò, l’associazione avverte che «ci sono sempre più disservizi, errori, raggiri, contratti capestro con clausole vessatorie, bollette fantasma ai danni di persone anziane che faticano a risolvere i problemi, districandosi tra email, pec, risponditori telefonici con intelligenza artificiale, senza l’aiuto di persone competenti e disponibili o addirittura dell’avvocato».