Respinto il ricorso dei Comuni: dal Tar il via libera alla discarica
foto da Quotidiani locali
Fermi da novembre, i lavori per la realizzazione della discarica nell’area della dismessa cava Murà, al confine tra i territori comunali di Cividale e Premariacco, «riprenderanno il prima possibile», come assicura il vicepresidente di Gesteco, Adriano Luci.
Riprenderanno perché il Tribunale amministrativo regionale ha rigettato i ricorsi con i quali i due Comuni puntavano all’annullamento dei tre decreti della Direzione centrale Difesa del territorio che di fatto fornivano il disco verde alla creazione dell’impianto di gestione dei rifiuti non pericolosi, proposto dalla Gesteco.
Per i giudici amministrativi, la Regione non ha forzato la mano nelle procedure di rilascio delle autorizzazioni, attenendosi in buona sostanza al principio di «restituzione dell’area all’uso pubblico», nell’accezione più ampia della «soddisfazione di esigenze di pubblico interesse».
La sentenza – che riporta in calce le firme del presidente Carlo Modica de Mohac, del consigliere Manuela Sinigoi e dell’estensore Daniele Busico – è stata pubblicata nella giornata di ieri e fa seguito alla camera di consiglio dello scorso 6 marzo, quando il legale incaricato dalle due amministrazioni municipali (l’avvocato Luca De Pauli), quelli della Regione (gli avvocati Daniela Iuri, Marina Pisani ed Elda Massari dell’avvocatura regionale), del Ministero dell’Interno (estromesso poi dal Tar dal giudizio) e della Gesteco (gli avvocati Vincenzo Pellegrini e Marco Segat).
Le ragioni della decisione
Nel loro ricorso, le amministrazioni locali lamentavano il «mancato previo e obbligatorio accordo con i Comuni interessati», oltre al superamento, da parte della Regione, del dissenso manifestato dal Comune di Premariacco in sede di conferenza dei servizi.
Il via libera alla realizzazione della discarica non avrebbe inoltre tenuto conto, secondo i Comuni, che l’area interessata «non sarebbe più degradata essendosi, nel frattempo, spontaneamente rinaturalizzata».
A questo proposito i giudici evidenziano che la «restituzione dell’area all’uso pubblico» non significa necessariamente «dismissione della proprietà, come ritenuto dai Comuni concorrenti». Come rilevato nel dispositivo del Tar, «l’attività procedimentale si è svolta nel rispetto dei principi di imparzialità» «e le ragioni del dissenso manifestato dal Comune sono state apprezzate dalla Conferenza in termini costruttivi ovvero come occasione di ulteriori e più puntuali approfondimenti».
Pertanto il provvedimento autorizzativo unico regionale (Paur) e l’autorizzazione integrata ambientale (Aia) «superano indenni lo scrutinio di legittimità». Per i giudici è regolare anche l’iter (contestato nel ricorso) per l’analisi dell’impatto degli odori della discarica, contestato dai ricorrenti: non potendo per ovvie ragioni effettuare il monitoraggio nell’ex cava Murà, i valori delle emissioni sono stati registrati in un impianto simile a quello in costruzione, ovvero quello che Gesteco controlla in località Mus.
La società
Naturalmente soddisfatta la società cividalese, che fa parte del Gruppo Luci. «Eravamo sereni sulle nostre ragioni ma, come mi piace ricordare, la ragione non devi solo averla, ma devono anche dartela – sorride Adriano Luci –. Questa sentenza, espressa da un’istituzione importante, ci rasserena ulteriormente. È stato svolto un grandissimo lavoro tecnico dagli uffici della nostra azienda e dalla Regione. Avevamo sospeso in via cautelativa i lavori, che riprenderanno ora il prima possibile.
Le reazioni
«Apprendiamo con serenità la decisione dei giudici amministrativi», commenta l’assessore comunale all’ambiente di Cividale, Rita Cozzi. «Per l’amministrazione comunale è stata l’occasione per un ulteriore approfondimento dell’istruttoria tecnica svolta. Leggeremo le motivazioni depositate per verificare le ragioni che hanno spinto il Tar a respingere il ricorso – prosegue l’esponente della giunta Bernardi –. In ogni caso il fatto che un giudice terzo si sia espresso, convalidando la bontà della fase istruttoria, ci rassicura sulla completezza e la correttezza della procedura».
Difficile che il Comune di Cividale possa decidere di ricorrere al Consiglio di Stato: «Analizzeremo la questione lunedì, quando è in programma la prossima riunione di giunta», conclude Cozzi.
Sulla decisione di ricorrere al Tar la maggioranza si era espressa a suo tempo in maniera affatto compatta: «Il gruppo di Forza Italia – ricorda il consigliere comunale Roberto Novelli – aveva da subito espresso la convinzione, sulla base dell’esame delle carte, che il ricorso sarebbe stato rigettato. La giunta, però, aveva preso un’altra strada: ora il nostro convincimento si è concretizzato», conclude l’esponente forzista.
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