I turisti a Trieste scoprono le osmize grazie agli influencer
Osmize da record con 25 disponibilità: tutte prese d’assalto da triestini e turisti. Tanti i visitatori stranieri che le raggiungono grazie a blog e influencer. E c’è chi chiede il caffè e resta interdetto
TRIESTE Sempre più turisti nelle osmize del territorio. Stranieri e italiani, che cercano i locali tipici seguendo mappe, applicazioni e guide sul telefonino, suggerimenti di blogger e influencer. Arrivano sul posto anche dopo un passaparola tra chi ci è già stato o accompagnati dai triestini, che vogliono far conoscere un pezzo di tradizione dell’enogastronomia locale che immancabilmente viene apprezzato. In questi giorni si assiste a una delle giornate da record sul fronte delle osmize aperte nella provincia di Trieste, 25 sabato, compresi quelli che vengono definiti “agriturismo a freddo”.
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Le osmize aperte
A fornire la mappa completa, con orari, indirizzi e informazioni, è il sito osmize.com. Ieri porte aperte in diverse strutture di Trieste, Bagnoli, Medeazza, Longera, Malchina, Prosecco, Contovello, Dolina, Opicina, San Giuseppe della Chiusa, Rupingrande, Samatorza, Santa Croce, Ternova, Visogliano, Gabrovizza, Borgo Grotta Gigante, Ceroglie, Zolla, e una anche in Slovenia. Oggi, domenica 28 aprile, saranno 22 quelle operative, cavalcando le giornate di feste che hanno attirato in città tanti vacanzieri. E poi ci sono i triestini, per i quali l’osmiza è sinonimo di amici, convivialità, ore da trascorrere chiacchierando, tra cibo e vino, magari con l’accompagnamento di una chitarra.
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Incremento di turisti
Da Coretti, a Longera, i due fratelli Marijan e Damijan, che gestiscono il posto da quindici anni, segnalano «un incremento deciso di turisti negli ultimi anni, venerdì ad esempio le tavolate erano composte solo da gente che arrivava da fuori Trieste. Cercano le osmize perché hanno letto che si tratta di locali tipici, ma molte volte vengono anche insieme a triestini. Di sicuro qui abbiamo notato molti vacanzieri italiani, meno stranieri. E chiedono anche informazioni - aggiungono - su come funziona la formula di vendita, cosa offriamo, domandano curiosità sui prodotti. Alle volte chiedono il caffè a fine pasto ma non c’è, e ricordiamo anche come mai non lo possono trovare. All’inizio restano interdetti, poi capiscono che tutto è legato alla tipologia particolare dell’offerta».
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Coppie dagli Usa
Anche da Parovel in questi giorni i turisti non sono mancati, «ma in generale negli ultimi anni ne vediamo davvero tanti, da parecchie destinazioni - racconta Sara Parovel - in questo periodo molti dal Nord Italia. Ci sono stati anche diversi americani, ricordo in particolare tempo fa due coppie dagli Stati Uniti, che si sono fermate per caso di rientro dalla Croazia. Si sono innamorate sia della città sia del nostro locale e si sono fermate tutto il giorno. Erano contentissimi della cantina, del vino e di tutto il contesto».
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Persone nuove tra i locals
Anche qui i triestini sono frequenti, oltre ai residenti, «c’è sempre una fetta di “locals” - ricorda Parovel - e anche in questo caso abbiamo visto un cambiamento negli ultimi anni, una volta avevamo un gruppetto di clienti fissi, i più affezionati, che vivono qui vicino. Adesso vediamo un ricambio, persone nuove, che probabilmente scoprono o riscoprono il locale».
Da Pasqua in poi
Poco lontano, da Marino Zobin e Paolo Paoletti, diverse tavolate di amici e parenti hanno riempito gli spazi dentro e fuori, nonostante una giornata altalenante dal punto di vista meteorologico. Anche qui arriva la conferma che di turisti ne passano sempre più: «cominciano a Pasqua, proseguono in questo periodo e poi d’estate. Spesso abbiamo accolto tedeschi, spagnoli, americani e tanti italiani che tornavano a casa dalla Dalmazia. Negli ultimi giorni ci sono stati più italiani, da Firenze e Milano ad esempio. Cercano online dove provare prodotti tipici e finiscono nelle osmize. E se ne vanno sempre soddisfatti».
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