Supermercati e centri commerciali aperti il Primo Maggio: la sinistra invita al boicottaggio
Infuria la polemica sulla decisione, non certo nuova, di restare aperti anche il Primo Maggio, presa dai dirigenti di supermercati e di centri commerciali di tutta Italia. Nel giorno in cui ricorre la Festa dei lavoratori, però, sono in tanti a pensare che i dipendenti abbiano diritto al giorno di riposo: molti di loro, a […]
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Infuria la polemica sulla decisione, non certo nuova, di restare aperti anche il Primo Maggio, presa dai dirigenti di supermercati e di centri commerciali di tutta Italia. Nel giorno in cui ricorre la Festa dei lavoratori, però, sono in tanti a pensare che i dipendenti abbiano diritto al giorno di riposo: molti di loro, a Roma, al Centro Commerciale “Euroma”, in una lettera aperta chiedono a gran voce la chiusura dei punti vendita almeno in occasione di un giorno di simbolica importanza per il mondo del lavoro. “Lavoriamo per 361 giorni l’anno negli orari più svariati e siamo operativi anche l’8 dicembre, il 26 dicembre, il 1° gennaio, a Pasquetta, il 25 aprile e pure a Ferragosto. Siamo sempre qui, con il sorriso e con la professionalità che ci lega al nostro posto e alle aziende dalle quali dipendiamo. Il 1° maggio si festeggiano i lavoratori di tutto il mondo incluso lei: sarebbe davvero bello se decidesse di sospendere l’apertura del centro commerciale in questa ricorrenza, mostrando rispetto per il diritto di noi tutti a festeggiare un giorno simbolicamente importante per i lavoratori” – si legge nella lettera aperta.
Il Primo Maggio nessun obbligo di lavoro
Come ha confermato una recente sentenza della Corte di Cassazione il datore di lavoro non può obbligare un dipendente a lavorare in un giorno festivo, anche se è infrasettimanale. Ma secondo i sindacati, in tanti sarebbero “convinti” a lavorare, anche con premi e festivi pagati. Da sinistra, in particolare da Rifondazione Comunista, arriva l’invito ai cittadini a boicottare tutte le catene commerciali che saranno aperte il Primo Maggio.
La Cgil ha ormai da tempo avviato la campagna “La festa non si vende”, con l’obiettivo di spingere i direttori a tenere abbassate le serrande di negozi, centri commerciali e supermercati almeno durante la giornata del 1° maggio. “Da oltre 12 anni ci battiamo contro la totale liberalizzazione di orari e aperture, è necessaria una regolamentazione delle aperture domenicali e festive perché tutti i lavoratori meritano di riposare” – ha affermato Natale di Cola, segretario generale CGIL Roma e Lazio.
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