Viverone, diritto di proprietà rivierasca: ora dai privati 120mila euro
foto da Quotidiani locali
VIVERONE
Le aree affacciate sulle rive del lago di Viverone sono di proprietà del Comune, e non dei privati che, nell'arco degli anni, hanno costruito delle abitazioni ad uso vacanza.
Privati che dovranno versare nella casse comunali un arretrato per il pagamento della Tosap (Tassa occupazione suolo pubblico) pari a circa 120mila euro. Dopo una lunga querelle, andata avanti per trent’anni, e approdata anche nelle aule del Tribunale di Biella, e la successiva firma in Comune, è stato infatti raggiunto un accordo transattivo tra il Comune e i privati.
Accordo regolato da una convenzione che mette la parola fine al lungo contenzioso. I diritti sui terreni rivieraschi erano già stati riconosciuti al Comune da una sentenza della Cassazione nel 2017, poi diventata definitiva.
«Ma alcuni privati (erano rimasti in quattro) avevano proseguito nella battaglia legale – argomenta il sindaco Renzo Carisio – mentre i mancati introiti per il Comune, legati alla Tosap, erano arrivati a una cifra complessiva, spalmata negli anni, di circa 400mila euro. Cifra che riusciremo a recuperare solo in parte. Ai viveronesi di oggi ricordo che il lago fu acquistato dalla Comunità di Viverone nel lontano anno 1548 dai canonici dell’Abbazia di Sant’Andrea di Vercelli per il prezzo di 375 scudi d’oro. Il problema nacque nel 1993, quando in sede di approvazione del bilancio l’allora amministrazione fissò un prezzo elevato per la Tosap . Allora io ero capogruppo di minoranza, e feci notare che una richiesta del genere avrebbe portato a contenziosi. E così avvenne, tra esborsi del Comune per le spese legali, ricorsi e contro ricorsi, e mancati incassi. Chi usufruisce di un bene pubblico è giusto che paghi, ma l’entità delle tariffe al metro quadro proposte erano troppo gravose per i privati. Se si fosse trovato un accordo subito non si sarebbero persi tutti questi anni, il Comune avrebbe incassato gli oneri da utilizzarsi per interventi di manutenzioni e per abbellimenti nella zona del lago».
A oggi, continua Carisio, «la Regione Piemonte, per l’occupazione di aree demaniali libere stabilisce una tariffa al mq di 1,14 euro equivalente a 2.207 lire. Trent’anni fa, la delibera della giunta richiedeva per le stesse aree 3.025 lire al mq. Ora, finalmente, con buona volontà e collaborazione da entrambe le parti, si chiude una pagina dolorosa per il Comune».
Le cifre non versate verranno recuperate un po’ alla volta. Ma non l'ammontare complessivo. Il lago invece appartiene al Demanio idrico. Non solo l'acqua è pubblica (in virtù della legge Galli) ma lo è anche la battigia con i relativi punti d'accesso all'acqua. Lydia Massia