Premio giornalistico Grilz: la presentazione e l’appello delle realtà contrarie
foto da Quotidiani locali
TRIESTE Va al giornalista, conduttore ed ex inviato di guerra della Rai Franco Di Mare il premio speciale conferito nell’ambito della prima edizione del Premio giornalistico Almerigo Grilz. A dare l’annuncio è stata ieri in videocollegamento la corrispondente Rai da Parigi Giovanna Botteri, durante la conferenza stampa in Regione in cui è stato presentato il programma delle iniziative per ricordare il fotoreporter triestino ucciso in Mozambico il 19 maggio 1987. Di Mare proprio nei giorni scorsi ha rivelato, ospite del programma di Fabio Fazio, di avere un grave mesotelioma correlato alla presenza di amianto nell’aria.
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Impossibile, però, ignorare le polemiche (ne parliamo nell’articolo a fianco) per l’istituzione del premio giornalistico a Grilz che, secondo i detrattori, non tiene conto del passato neofascista del fotoreporter triestino. Critiche respinte dai partecipanti alla conferenza stampa, a cominciare dai giornalisti membri della giuria: Fausto Biloslavo, la stessa Botteri, Gian Micalessin e Toni Capuozzo, che della giuria è presidente.
A proposito delle «critiche fatte dall’Associazione della stampa del Fvg – ha affermato Capuozzo intervenendo con un videomessaggio –, da antifascista non sottovoce come dimostrano il mio lontano passato militante e tutta la mia carriera giornalistica, voglio dire che questo premio non è intitolato alla memoria del Grilz militante, alla sua ideologia, e che anche dissentendo da quelle idee, da quella militanza, non vuole nascondere la verità e cioè che Almerigo è stato il primo giornalista italiano, dal dopoguerra, ucciso su un fronte e in nome di questo fatto, a lungo ignorato proprio per le idee politiche di Grilz, il premio è dedicato ai giovani che intraprendono il difficile mestiere di raccontare le guerre». «Penso che oggi per il giornalismo – ha continuato Capuozzo – il problema non sia tanto quello delle nostalgie neofasciste, ma il conformismo nel raccontare i conflitti, dal Medio Oriente all’Ucraina, che spesso rasenta la propaganda, la ripetizione acritica dei comunicati degli stati maggiori o delle posizioni dei partiti di maggioranza e opposizione. Serve spirito critico verso tutti».
«Quello che ha detto Capuozzo riassume il pensiero di tutta la giuria» ha aggiunto Biloslavo e Botteri ha sottolineato che «Franco Di Mare, che abbiamo premiato all’unanimità, ha una storia opposta rispetto a quella di Almerigo e non è questo che ci interessa, ma il lavoro che ha fatto, sul campo, duro e difficile». «Dobbiamo raccontare quello che succede – ha concluso –, al di là dei buoni e dei cattivi. E l’augurio di tutta la giuria va a Franco, che sta pagando un prezzo estremo per il lavoro che ha fatto».
In conferenza stampa sono intervenuti l’assessore regionale al Turismo Sergio Emidio Bini («c’è chi vuol ridurre la figura di Grilz alla mera militanza politica, ma è stato un grande giornalista che con coraggio ha raccontato guerre dimenticate, fino all’estremo sacrificio»), il sindaco Roberto Dipiazza e Micalessin che in un videomessaggio ha usato parole dure: «Almerigo grazie alla professione seppe staccarsi dalla sua attività politica e trovare un’obiettività narrativa. Qui la locale federazione della stampa fa da megafono alle posizione di quattro gatti fermi a un antifascismo di 50 anni fa, che non è vero antifascismo, ma emarginazione di chi la pensa in modo diverso».
Oltre trenta le candidature inviate da giornalisti under 40: la premiazione dei vincitori il 20 maggio al Teatro della Triennale a Milano. A Trieste, giovedì alle 12, sarà inaugurata in Camera di commercio la mostra multimediale “Gli Occhi della Guerra” con foto, video e testi di Grilz, Biloslavo e Micalessin. Venerdì corso per i giornalisti sul reportage di guerra e alle 18.30 talk show al ridotto del Verdi. —
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