Assunti in Friuli Venezia Giulia: più 6,6 per cento in tre mesi ma anche più precari
Bene i servizi, in calo invece la manifattura. Le previsioni sul mercato del lavoro per maggio-luglio: altri 32 mila ingressi
Più assunzioni, e a trainarle è soprattutto il terziario, mentre frena il manifatturiero, pur mantenendo un saldo positivo tra assunti e cessati.
A dirlo i dati dell’Osservatorio regionale del mercato del lavoro, che ha registrato, tra gennaio e marzo, 73.477 assunzioni, il 6,6% in più rispetto al 2023. Le cessazioni sono state invece 51.042, per un saldo positivo di oltre 21mila posti, anch’esso in crescita rispetto al primo trimestre dello scorso anno.
[[ge:gnn:messaggeroveneto:14290674]]
Ma i numeri evidenziano anche una precarizzazione del mercato del lavoro, dal momento che la crescita degli assunti (ma sarebbe più corretto dire dei rapporti di lavoro) si concentra esclusivamente nei contratti atipici e in particolare nel lavoro parasubordinato, mentre risultano in calo le assunzioni tradizionali, a partire dai contratti a tempo indeterminato.
Sos demografico
«Le scelte dei datori di lavoro si spostano verso una domanda sempre più frammentata», spiega Carlos Corvino, responsabile dell’Osservatorio regionale.
Ma non c’è solo questo: a incidere negativamente sui dati c’è anche la componente demografica, con la crescente difficoltà a rimpiazzare i lavoratori in uscita con nuove leve in entrata.
[[ge:gnn:messaggeroveneto:13986602]]
«Le difficoltà di reperimento e la regressione demografica – conferma Corvino – rendono il numero di assunzioni al di sotto del livello potenziale. Coerentemente con questa situazione, le politiche regionali di incentivazione alle assunzioni sono state potenziate per spostarne l’asse verso una maggiore stabilità e durata».
I numeri
Più lavoro, meno stabilità, Questa la sintesi che emerge dai numeri, che evidenziano, oltre ai dati già citati, 73.477 assunzioni e 51.042 cessazioni, anche 5.636 trasformazioni di rapporti a termine in contratti a tempo indeterminato.
Fin qui le luci, mentre le ombre riguardano il lavoro stabile, che risulta in calo. Se l’apprendistato (+2,7%) e anche i contratti a termine continuano a crescere (+3,3%), diminuiscono i contratti a tempo indeterminato (-5,7%) e soprattutto il lavoro interinale, che registra addirittura una flessione a doppia cifra (-10,6%).
[[ge:gnn:messaggeroveneto:13859980]]
Ad alimentare la crescita delle assunzioni sono i contratti atipici, in particolare il lavoro parasubordinato, in crescita del 55% rispetto ai primi tre mesi del 2023, e il lavoro intermittente, che vede un incremento del 13,4%.
I settori
Se i saldi sono positivi per tutti i settori, l’andamento dei nuovi rapporti di lavoro fa segnare significative differenze a seconda del comparto. La crescita, come detto, è alimentata dal terziario (+11,7%), ma in particolare da alberghi e ristoranti, dove l’incremento è delle assunzioni supera il 20%.
Segno più anche per l’agricoltura (+4,7%) e l’istruzione (+1,6%), mentre i nuovi assunti fanno segnale un prevedibile calo nelle costruzioni (-3,2%), esaurito il boom del 110%, e nel manifatturiero, dove la flessione sfiora il 13%. Guardando soltanto al lavoro stabile, le assunzioni con contratti a tempo indeterminato e in somministrazione (leggi interinale) sono in calo anche nel terziario (-1,3%) e nel turismo (-1,9% in alberghi e ristoranti): un dato che non sorprende, trattandosi di settori tradizionalmente caratterizzati da una forte componente di contratti a termine.
[[ge:gnn:messaggeroveneto:13711533]]
Uomini e donne, giovani e maturi
Nonostante la crescita delle assunzioni si concentri prevalentemente nel terziario, l’incremento è leggermente più marcato per la componente maschile (+7,1%) che per quella femminile (+5,9%). Tra le donne la crescita è maggiore nella fascia giovanile (+12,6% tra i 15 e i 29 anni), mentre tra gli uomini l’incremento più marcato (+17,8%) si registra tra gli over 55. Guardando soltanto al lavoro stabile, la flessione è invece più marcata tra i maschi (-6,4%, contro il –4,4% delle donne) e nelle classi più giovani, con una calo superiore al 12% tra gli under 30, uomini e donne.
Le previsioni: terziario trainante
A suffragare la lettura a consuntivo fatta dall’Osservatorio regionale sul primo trimestre anche le previsioni del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere, basate sui programmi occupazionali delle imprese rilevati dal sistema delle Camere di Commercio. Guardando all’immediato futuro, in base alle stime relative al trimestre maggio-luglio, sarà soprattutto il terziario a trainare le assunzioni, mentre il contributo del manifatturiero sarà inferiore.
Le entrate programmate in Friuli Venezia Giulia sono 10.570 a maggio e 32.380 nel prossimo trimestre. Quasi il 70% si concentrerà nel terziario, poco più del 30% nel manifatturiero, più nel dettaglio il 22,5% nell’industria e l’8,4% nelle costruzioni. L’avvicinarsi dell’estate aumenterà la forza d’attrazione di alberghi e ristoranti, che assorbiranno quasi un nuovo assunto su 4 (il 22,6%). A seguire, nell’ambito del terziario, i servizi alle imprese (20%), il commercio (14%) e i servizi alle persone (12,5%).
Recruiting difficile
Altro elemento comune tra la lettura dell’Osservatorio e quella delle Camere, la carenza di manodopera, soprattutto se specializzata. In 55 casi su 100, infatti, le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati.
Tra le professionalità di più difficile reperimento, a livello dirigenziale, troviamo gli ingegneri (81,8% di difficile reperimento) i tecnici in campo ingegneristico (78,3%) e della salute (77%), i tecnici informatici e delle telecomunicazioni (78,5%), quindi, tra gli operai specializzati, quelli addetti alle costruzioni e al mantenimento di strutture edili (79,2%) e quelli addetti alle rifiniture delle costruzioni (78,7%), nonché fabbri e costruttori di utensili (83,6%).