Vittorio Veneto, i ladri svaligiano l’Idrotermica Cosmo. Addio furgone, caldaie, condizionatori
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L’imprenditore Tiziano Cosmo: «Sapevano cosa portare via. Hanno puntato ufficio e poi capannone»
Ladri “appassionati” di idraulica fanno il colpo grosso alla Idrotermica Cosmo. Rubato un furgone dell’azienda zeppo di attrezzatura idraulica. Il maxifurto è stato messo a segno ieri notte nel magazzino di via Martel a Vittorio Veneto.
«Sapevano cosa prendere», ha detto sconsolato il titolare Tiziano Cosmo. Solo la sera precedente, con molta probabilità, un’altra banda aveva razziato il Crazy Sport, il negozio di biciclette di via Menarè, usando un furgone come ariete per sfondare la vetrina. Questa coincidenza di furti “specializzati” ha messo in allarme le imprese vittoriesi che ora temono un’escalation.
La banda che ha assaltato la Idrotermica Cosmo, l’azienda di impianti tecnologici civili e industriali, ha agito con professionalità. I ladri sono entrati in azione in piena notte. Dopo aver scassinato con un piede di porco la porta di ingresso, per prima cosa hanno puntato all’ufficio dove hanno rovesciato cassetti e rovistato tra le carte alla ricerca del denaro. Ma l’ufficio era solo un “diversivo” perché il loro vero obiettivo era il capannone. Una volta entrati nel magazzino hanno caricato sul Fiat Scudo della Idrotermica Cosmo, un ben di Dio di attrezzature: condizionatori, caldaie e tutto quello che può servire a un idraulico provetto. Ingente il bottino, ancora in via di quantificazione, ma si parla di svariate migliaia di euro. I banditi, con il furgone stipato di refurtiva, sono fuggiti, aprendosi la strada tranciando i lucchetti del cancello. «Fortunatamente gli altri camion erano carichi per le consegne e non hanno avuto il tempo a svuotarli», dice il titolare. Appena sette mesi fa i malviventi avevano tentato il colpo nell’azienda dei Cosmo.
In quella circostanza, la banda era entrata dal portone del capannone. I banditi avevano gironzolato per l’ufficio, scavando tra le carte, ma qualcosa li aveva disturbati. Quella notte era stato scassinato un furgone e il proprietario aveva allertato i carabinieri. È probabile che in quel momento i ladri fossero all’interno dell’azienda, inducendoli a battere in ritirata prima dell’intervento delle forze dell’ordine. «Potrebbero essere gli stessi del tentato furto precedente, ma non ci sono elementi che possano confermare questa ipotesi», ragiona Tiziano Cosmo, «l’unica certezza è che ci sentiamo davvero impotenti. In giro imperversano troppe bande per poter dormire sonni tranquilli. Da come agiscono sembra quasi che siano coordinate». La refurtiva potrebbe essere già stata trasferita nell’est Europa, un mercato abituale per questo genere di furti “specializzati”. I carabinieri di Vittorio Veneto ieri mattina hanno fatto un sopralluogo nell’azienda di via Martel.È molto probabile che il furgone, con le scritte a caratteri cubitali della ditta, non sia uscito da Vittorio Veneto e che sia servito solo per il trasporto del materiale nel luogo stabilito dove la refurtiva è stata caricata su uno o più mezzi.