Al Gumball 3000 alla guida di un’Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio
Per chi ama le celebrity, le supercar e la nightlife – non necessariamente in quest’ordine – il Gumball 3000 è qualcosa di mitologico che sogni di fare una volta nella vita, specie se puoi partecipare con un’Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio che nel cofano ha un V6 2.9 biturbo da 510 cavalli e fuori una livrea tanto speciale quanto vistosa, di quel verde storico portafortuna delle Alfa competizione, con un enorme biscione Visconti sul tetto a rappresentare Milano, simbolo della marca dai tempi in cui Alfa nasceva in città.
Ci presentiamo così al Gumball 3000, consapevoli che prendere parte a un rally con origine Mykonos e destinazione Ibiza vuol dire principalmente fare casino e farlo sempre al massimo: per questo i motori hanno gli scarichi aperti e ai party Afrojack, Jillionaire e Martin2Smoove suonano fino all’alba fregandosene della sveglia alle 7.00 che squilla anche per loro. Per tutti gli altri, quelli che non sanno cosa sia il Gumball 3000, si può provare a spiegare l’eccitazione nel ricevere un invito per il rally (non agonistico) più rock che esiste dicendo che da 21 anni questa è una corsa da tremila miglia in una settimana, senza limiti di regolamento e soprattutto senza regole (lifestyle goliardico per il quale non sta simpaticissima alle Autorità dei Paesi che attraversa) con una fee di iscrizione intorno ai 60.000 euro fin dalla prima edizione, cominciata per volontà di Maximillion Cooper, il fondatore, Kate Moss, Guy Ritchie e altri amici suoi al Bluebird di Londra.
Va da sè che negli anni sono sempre di più i billionaire a organizzarsi per trovare una settimana libera a giugno e alzare l’asticella delle supercar presenti. Già, perché sul Gumball 3000 si sentono talmente tante leggende che la smania di esserci e poterle sentire dalla voce di chi c’era supera quasi le emozioni stesse che un evento così è in grado di dare, il tutto facendo beneficenza alle associazioni affiliate «Drive for good» con contestuale mega evento charity, che viene sempre buono per tirare fuori dall’armadio un tuxedo.
Le leggende, appunto, come quella di Rob che nel 2004 ha vinto cinque tappe su otto rimanendo in prigione in Spagna per quattro giorni, ovviamente per molteplici infrazioni al codice della strada. Per ovviare al problema degli eccessi di velocità è successo anche che nella tappa di Marrakech, anni fa, il re del Marocco avesse considerato nulli i limiti di legge, ma anche che proseguendo il percorso ai caselli autostradali di Barcellona la Polizia obbligasse tutti i partecipanti a percorrere le autostrade in fila indiana dietro una pattuglia.
Certo sembra che tra i Gumballers in viaggio con noi, l’edizione rimasta nei loro cuori sia stata la Londra-Los Angeles: otto giorni, tre voli per trasferire tutte le 120 supercar dall’Europa all’Asia e da lì in America. Tre Antonov An-124 Ruslan per le macchine e un Iceland Air Boeing 757 per i passeggeri, che stando ai ricordi un po’ sgranati sembrano avere particolarmente apprezzato il dj-set in volo e il party di Las Vegas con Snoop Dogg all’arrivo.
Nella compilation di leggende da Gumball c’è anche quella del Team Polizei di Alex e Mike, rimasto sorpreso alla frontiera birmana in un’edizione passata, che hanno scattato delle foto semi ufficiali con le guardie di frontiera, convinte che i componenti del team fossero ispettori delle Nazioni Unite.
La nostra preferita però rimane la storia sul premio «Spirit Trophy» vinto da Damian e Richard del Team #15, orgogliosi di aver sfasciato la loro Rolls Royce Phantom mimetica in un incidente a circa 250 km/h. Hanno quindi saltato una tappa percorrendo 600 chilometri in taxi e hanno ritirato, pochi giorni dopo, una Phantom nuova con la quale hanno tagliato l’arrivo a Beverly Hills guidando fino alla villa di Playboy portando i resti della griglia anteriore della Rolls sfasciata. Hugh Hefner, davvero impressionato, gli ha donato un non precisato sex-toy della sua collezione. Preventivamente igienizzato.
Quindi riassumendo, quest’anno il convoglio del Gumball 2019 va da Mykonos a Ibiza spostando quanto di più insensato un appassionato di auto può immaginare: dalle auto di lusso, ai prototipi, a vere e proprie auto da corsa da guidare per circa mille chilometri al giorno, fino a creazioni uniche fatte ad hoc (come la replica della Batmobile in versione mimetica usata nel Cavaliere oscuro o la Aston Martin Vulcan unico esemplare “stradalizzato” per l’occasione) ripercorrendo le gesta epiche di protagonisti rimasti celebri come Adrien Brody che ha corso con un Porsche GT3, la band dei Placebo su una Lagonda, il cast di Jackass con una Jaguar XJ6 o Donna Karan e Matthew McConaughey che preferivano solo vetture inglesi e la leggenda dello skate Tony Hawk che ha voluto sempre guidare una Dodge Viper.
La storia che batte tutte le altre però è una storia d’amore, quella di Eve e Maximillion, che al Gumball di diversi anni fa si sono innamorati, qualche edizione dopo si sono sposati e quest’anno a Ibiza festeggiano l’anniversario.