Stephanie Travers: «Lavorare in F1 non è per soli uomini»
Donne e motori. Ribaltando lo stereotipo più abusato in merito alle passioni maschili, la storia di seguito narra di una passione atipica per una ragazza. Ma gli stereotipi di genere sono fatti per essere abbattuti e siamo sulla buona strada anche nel mondo tipicamente maschile dei motori. Il segnale arriva dalla FIA, la Federazione Internazionale dell’Automobile, che nell’ottica di portare le «pilotesse» in F1 ha inaugurato quest’anno la W series, il campionato internazionale riservato alle donne che pilotano le stesse macchine della F3.
Aspettando lo sbarco in rosa nella F1, fa notizia l’arruolamento di Stephanie nel Team Mercedes AMG-Petronas, ingegnere 24enne, che l’anno scorso ha superato una selezione di 7000 contendenti per diventare il Trackside Fluid Engineer Petronas, con il compito di analizzare i fluidi delle «Frecce d’Argento» in tutti i Gran Premi di F1 .
Il mondo in cui si muove l’ingegnere Travers, inglese, nata in Zimbawe, è certamente molto maschile, ma la sua preparazione e la sua professionalità sono state l’arma vincente per realizzare il suo sogno: lavorare in Formula Uno con il team che da cinque anni consecutivi è leader del Campionato Mondiale. La incontriamo a Monza in occasione del GP d’Italia sorridente, consapevole di essere quella giusta nel posto giusto.
Hai sognato di lavorare in F1 o è successo per caso?
«Ho sempre sognato di lavorare nel motorsport. Avevo dei cugini che gareggiavano in go-kart e lavoravano nelle corse. Seguendoli l’interesse è sbocciato in giovane età. Ho trovato le corse automobilistiche davvero stimolanti e mi resi conto che lavorare in quel mondo mi avrebbe appagato. Di certo non potevo immaginare che avrei unito la passione per la chimica con i motori. Ho studiato ingegneria chimica presso l’Università di Bradford prima di completare un diploma post-laurea in ingegneria chimica avanzata presso l’Imperial College di Londra».
Come è stata scelta tra 7000 candidati?
«Dopo la laurea lavoravo in un sito chimico a Leeds. Ho visto l’annuncio per il lavoro dell’ingegnere di fluidi a bordo pista Petronas e ho fatto domanda. Non sapevo che oltre 7000 candidati da tutto il mondo avrebbero fatto domanda per il ruolo, altrimenti forse non avrei partecipato. Ho dovuto completare alcuni test psicometrici e, successivamente, sono stato selezionata tra i primi dieci. Ho dovuto creare un video di un minuto per rispondere ad alcune domande di Valtteri Bottas e del team. Da lì, con gli ultimi cinque siamo stati andati in Malesia per fare l’ultimo colloquio di studio. Infine in tre abbiamo incontrato il CEO di Petronas Lubricants International, Giuseppe D’Arrigo, per il colloquio finale».
Può spiegare brevemente il suo lavoro di ingegnere dei fluidi?
«Petronas è sponsor e partner tecnico di Mercedes-AMG Petronas Motorsport. Come parte della partnership tecnica, Petronas fornisce carburante, oli e fluidi funzionali da corsa e ha un Track Lab dedicato come parte del garage Mercedes in ogni gara della stagione. Lavoro nel Petronas Track Lab in ogni gara durante la stagione con la mia collega, Nasri Shafie. Insieme analizziamo campioni di carburante, olio motore e fluidi funzionali durante il fine settimana di gara per monitorare i livelli di usura, cercare eventuali problemi e garantire il rispetto delle normative sportive.»
Non le pesa lavorare prettamente con uomini?
«Ero una delle poche ragazze del mio corso di ingegneria chimica, quindi lavorare in uno sport dominato dagli uomini come la Formula 1 non mi ha scoraggiato in alcun modo. Ho sempre aspirato a fare questo lavoro, quindi ho visto l’opportunità e l’ho sfruttata. Ho avuto un’esperienza fantastica da quando mi sono unito al team a febbraio durante i test a Barcellona».
Cosa le piace di più del suo lavoro e cosa di meno?
«È davvero difficile scegliere quello che mi piace di più del mio lavoro. Mi piace mettere in pratica quello che ho imparato durante gli studi e ho l’opportunità di viaggiare in paesi che non avevo mai visitato in precedenza. Fin dall’inizio mi sono sentito davvero accolto dal team Petronas e Mercedes-AMG. È stato bello entrare a far parte della famiglia, anche se viaggiare così spesso mi tiene lontana dalla mia famiglia».
Cosa vede nel suo futuro lavorativo?
«Il completamento di un MBA è sempre stato un mio sogno, quindi un giorno potrei tornare all’università. Al momento, però, mi sto davvero divertendo con la Formula 1. Sono solo a metà della stagione, quindi lo sto prendendo di buon passo e ho molto altro da imparare.»
Cosa consiglia a una ragazza che vuole intraprendere la sua strada?
«Se hai un obiettivo o una particolare ambizione, lavora sodo e cogli ogni opportunità che si presenta. Non sai mai cosa succederà».
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