La renion del cast de Il Trono di Spade: «Delle volte facciamo finta che non sia mai accaduto»
Che vi siate disperati o abbiate gioito per il finale de Il Trono di Spade, ecco una notizia di consolazione per voi: dal 4 dicembre, distribuito da Warner Bros, arriva in DVD, Blu-Ray e 4K Ultra HD il cofanetto contenente tutte le stagioni dello show (tra cui l’ottava, molto discussa, ultima stagione).
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Tutte le notizie su Game of ThronesDurante il junket di presentazione dei prodotti a Londra, la scorsa primavera, abbiamo incontrato le donne forti e caparbie che si celano dietro gli iconici personaggi di Sansa Stark (Sophie Turner), Arya (Maisie Williams) e Brienne (Gwendoline Christie), le quali ci hanno raccontato diversi aspetti di questa serie iconica che le ha lanciate nel mondo dell’intrattenimento.
Per i tre piccoli Stark e i loro attori la serie ha significato una crescita, non solo professionale, anche fisica. In dieci anni sono diventati adulti, ma se ognuno di noi preferisce non guardare quelle foto del periodo della pubertà, cosa avranno pensato le attrici che hanno documentato in video tutto il passaggio all’età adulta?:
«Delle volte faccio finta che non sia mai accaduto, e poi mi ricordo che è su HBO. Le prove sono lì, non si scappa. Una stagione il mio naso era enorme! Per non parlare degli outfit…» ha raccontato Maisie Williams, a cui ha fatto coro Sophie Turner: «è terribile essere documentati nel momento della crescita. Per i fan è magnifico veder crescere i loro personaggi preferiti, per noi terrificante».
https://www.youtube.com/watch?v=1xY6-mwJmNQ&t=16sInclusione, diversità, fino a pochi anni fa a Gwendoline Christie venivano negati molti ruoli a causa della sua altezza fuori la media (1.91 cm). Oggi presenta fiera la sua Brienne of Tarth, una donna cavaliere che combatte contro gli stereotipi di una società medievale (in tutti i sensi): «Tutti gli attori vivono questo conflitto, ci sono molte ragioni per cui alcuni in molti non lavorano, anche perché, fino ad oggi, abbiamo avuto sempre delle storie limitate, un genere di storie che rendeva omogenei i suoi personaggi. Quello che è fantastico oggi, è che ora c’è molta più inclusione e diversità nella rappresentazione. Uno sviluppo, decisamente positivo, dell’intrattenimento globale».
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