«The Lost Daughter»: Olivia Colman e Dakota Johnson nel nuovo film tratto da Elena Ferrante
Tutti pazzi per Elena Ferrante. Mentre su Raiuno Storia del nuovo cognome, secondo capitolo dell‘Amica Geniale, fa il boom di ascolti in attesa del grande ritorno in America sul canale HBO, il cinema continua a tenere d’occhio le opere dell’autrice avvolta dal mistero che, specie nei circoli letterari di New York, ha dato vita al fenomeno della cosiddetta «Ferrante Fever», che sembra aver contagiato, tra gli altri, personaggi come Hillary Clinton e John Turturro. Non fa eccezione l’attrice Maggie Gyllenhaal che, sostenuta dalla stessa Ferrante, è già al lavoro su una versione cinematografica di The Lost Daughter, ossia La figlia oscura, romanzo uscito nel 2006. Per la Gyllenhaal si tratta dell’esordio dietro la macchina da presa ed è stata proprio questa la molla che ha spinto la Ferrante a riporre fiducia in lei: il progetto è in lavorazione da quando l’autrice ne ha annunciato l’esistenza nella sua rubrica, ora chiusa, sul The Guardian nel 2018.
https://twitter.com/DEADLINE/status/1227615983629557761Da lì arriva la conferma della Gyllenhaal che, durante il New Yorker Festival, ammette di aver ricevuto i diritti dalla Ferrante a patto che fosse lei a dirigere il film. A distanza di quasi un anno da allora, Deadline fa sapere che la macchina organizzativa, specie dopo il successo della serie tv diretta da Saverio Costanzo, è nel pieno della sua attività e vede già due nomi di spessore nel ruolo delle protagoniste: si tratta dell’attrice premio Oscar Olivia Colman, che presterà il suo volto a Leda, «un’elegante professoressa universitaria che si concede una vacanza estiva al mare», e di Dakota Johnson, che si cimenterà nel ruolo di Nina, una giovane madre che cambierà per sempre la sua vita. La storia, che parte dal rapporto tra queste due donne, si sposta subito verso tinte rauche e minacciose che affrontano il tema della famiglia, ma anche del passato che incombe e delle emozioni che non si riescono a gestire.
«Quando ho finito di leggere La figlia oscura di Elena Ferrante, ho sentito che qualcosa di segreto e vero era stato detto ad alta voce. E fui disturbata e confortata da quella sensazione. Ho subito pensato a quanto più intensa sarebbe stata l’esperienza al cinema, con altre persone» rivela Gyllenhaal mentre sembra certo il coinvolgimento in The Lost Daughter anche di Jessie Buckley, già visto della miniserie Chernobyl, e di, Peter Sarsgaard, marito della regista. I presupposti per fare bene ci sono tutti: se l’adattamento sarà fedele allo spirito dell’opera originale di Elena Ferrante, però, dipenderà tutto dalla sensibilità di Maggie Gyllenhaal.