Concerto inedito: suona il violino mentre la operano al cervello. Il video
Sembra Grey’s Anatomy, ma non lo è. È la realtà. Dagmar Turner è stata operata al cervello mentre suonava il violino come ha fatto fin da quando aveva 10 anni e per decenni da professionista nell’Orchestra Sinfonica dell’Isola di Wight. Anche durante l’operazione per un tumore al cervello ha continuato a suonare.
Non un’esibizione come le migliaia che ha fatto nella sua carriera, ma la necessità di suonare affinché i chirurghi del King’s College Hospital di Londra potessero monitorare quali parti del cervello andavano a toccare e quindi assicurarsi di non toccare le parti del cervello che controllano i movimenti delle mani. La violinista ha suonato Summertime di George Gershwin.
https://www.youtube.com/watch?v=9NvAhvSPvjw&feature=youtu.beQuella della «Awake Surgery», chirurgia da svegli, è una tecnica usata in questo caso per la prima volta in Inghilterra, ma utilizzata in altre parti del mondo e anche in Italia. Non sempre viene chiesto di suonare. Più spesso capita che i pazienti debbano eseguire test linguistici durante la rimozione del tumore per comprendere se si stanno toccando i centri del cervello che permettono la parola.
Nel caso della violinista il tumore era nel lobo frontale destro, l’area che controlla il movimento della mano sinistra. Sapeva di averlo dal 2013, ma solo nel 2019, dopo vari cicli di cure, è apparsa necessaria l’operazione. Per evitare che venissero compromesse le capacità motorie della mano la donna ha suonato per i suoi chirurghi. Era dunque sveglia. In questi casi l’anestesia viene fatta solo nel momento dell’incisione della calotta cranica e poi il paziente viene risvegliato. Il cervello non ha terminazioni nervose e quindi non sente dolore anche senza anestesia.
L’operazione, avvenuta il 31 gennaio, è stata supervisionata dal professor Keyoumars Ashkan, consulente neurochirurgo presso il King’s College Hospital e lui stesso musicista tanto che ha elaborato un piano personalizzato per preservare le capacità della violinista. «Sapevamo quanto fosse importante il violino per lei», ha spiegato, «Siamo riusciti a rimuovere oltre il 90% del tumore, comprese tutte le aree sospette che avrebbero potuto essere aggressive, pur mantenendo la piena funzionalità della mano sinistra».