Carlo D’Inghilterra, «green» in anticipo su tutti: 50 anni fa il primo discorso ambientalista
Lo scorso gennaio, a Davos, il settantunenne Carlo d’Inghilterra ha incontrato per la prima volta la sedicenne attivista-ambientalista Greta Thunberg, personalità dell’anno per Time. Quando il principe iniziò la sua battaglia per salvare il pianeta, lei non era neppure nata. Per il principe deve essere stata un’emozione. E una gratificazione: la conferma che il suo lavoro nella direzione della sostenibilità del pianeta era giusta. La conferma insomma che lui non è stato uno di quei «perennial prophets of doom», quei profeti di sventura citati poco prima sullo stesso palco di Davos dal presidente americano Donald Trump. Carlo, che agli inizi era tacciato di ingenuità – chi lo derideva perché parlava con le piante, chi perché sosteneva la necessità di tornare alle fibre naturali al posto delle sintetiche – ha avuto la rivincita della maturità.
Sono passati cinquant’anni da quando l’erede di Elisabetta II iniziò a farsi portavoce del problema della sostenibilità della nostra «casa comune», la terra. Il suo primo discorso sull’ambiente risale al 19 febbraio 1970. Il principe, all’epoca ventiduenne, già parlava dei pericolosi effetti della plastica che ci circonda. Un discorso visionario, per quei tempi. Da allora, Carlo non ha mai smesso di lottare per il pianeta. Qualche anno fa, a Bruxelles, ha definito gli scettici «degli irresponsabili che giocano alla roulette russa e trascurano l’avvenire». Mentre lo scorso gennaio, a Davos, ha lanciato l’allarme sull’emergenza «del surriscaldamento globale, del cambiamento climatico, di una devastante perdita di biodiversità che sono le più grandi minacce mai affrontate dall’umanità»: «Il mondo rischia una catastrofe di cui siamo noi stessi gli artefici».
Carlo alle parole ha fatto seguire molte azioni concrete: ha creato una fondazione per l’ambiente, ha scritto libri e organizzato eventi di sensibilizzazione, ha partecipato a un documentario della Bbc dal titolo The Earth in Balance, A Personal View of the Environment. E ancora: ricicla l’acqua piovana, ha investito nelle energie rinnovabili (sufa a pellet, pannelli solari eccetera) e nella sua cucina entrano solo i prodotti della sua Ducky Home Farm, dove l’agricoltura biologica si pratica dal 1986. Anche il regalo per la nascita del nipotino George, primogenito di Kate e William, porta il segno dell’amore di Carlo per il verde. Quando il piccolo sei anni fa è venuto alla luce, il principe ha piantato per lui un bosco vicino al castello di Balmoral, in Scozia: «Più invecchio e più mi diverto a piantare alberi. Spero che George apprezzerà vederli crescere man mano che diventerà grande», ha detto Carlo mostrando alle telecamere della Bbc, nel 2018, centinaia di piante di varie specie.