Filippo Magnini assolto dalle accuse di doping: «Tremo dalla gioia»
«Ho vinto. Il Tas mi ha assolto in pieno da ogni tipo di accusa. È sempre stato così, le gare le ho sempre vinte negli ultimi metri. Mi hanno insegnato a non mollare mai. Sono sempre stato un atleta e una persona corretta. Tremo dalla gioia». È una vittoria quella che Filippo Magnini annuncia con un post sul suo profilo Instagram.
Finisce per il nuotatore italiano una vicenda che aveva rabbuiato gli ultimi anni quando ormai aveva già chiusi con la piscina. Nel 2018 il sistema sportivo giudiziario italiano aveva inflitto il massimo della pena cioè quattro anni di squalifica, confermati in secondo grado, al due volte campione mondiale per uso o tentato uso di doping. Secondo i magistrati sportivi nazionali, nei suoi contatti col medico-preparatore pesarese Guido Porcellini, lui sì sotto processo penale, Magnini avesse chiesto e ottenuto sostanze dopanti.
Il Tribunale Nazionale di Arbitrato Sportivo di Losanna ha ribaltato queste sentenze e lo ha fatto con una decisione che non è appellabile. Fra 60 giorni saranno disponibili le motivazioni della sentenza. Vince la linea di Magnini che ha sempre ribadito la sua innocenza, anche perché nonostante intercettazioni, pedinamenti e perquisizioni, gli investigatori marchigiani non avevano mai trovato nessuna traccia di prodotti dopanti nella disponibilità dell’atleta.
Nel caso di Magnini, scriveva all’epoca il magistrato sportivo, il tentato doping era evidente dalla richiesta di «integrazioni plus» da parte dell’atleta al medico e dal fatto che Magnini si sarebbe sottoposto ad alcuni esami antidoping privati a Perugia. Cosa che il Tas non ha confermato ribaltando le sentenze contro il due volte campione del mondo dei 100 stile libero. Per Magnini, che in marzo sposerà Giorgia Palmas, è la fine di un incubo durato 3 anni.