TheConnectors: Elisa Maino, MrDanielMakeup, Paola di Benedetto e Gabriele Di Martino. I social rispecchiano la voglia di normalità
Cosa significa lavorare con i social? E cosa significa farlo adesso che le persone sono fisicamente lontane e trovano conforto nel digital, scoprendo realtà come TikTok e strumenti di connessione come le videochiamate? Lo abbiamo chiesto a Elisa Maino, che ha chiamato MrDaniel Makeup, Paola Di Benedetto e Gabriele Di Martino per parlarne insieme in questa seconda puntata di #TheConnectors.
In cui abbiamo discusso di come questo periodo ci abbia obbligato a metterci alla prova e a rivedere il nostro modo di interagire con gli altri, cercando un lato più umano e reale, un po’ meno patinato.
«Ho sempre avuto un profilo molto professionale e istituzionale, con un feed popolato di volti di modelle e personaggi che mostravano il trucco. Io non comparivo mai» ha detto MrDaniel Makeup. «In questo periodo invece ho dovuto cominciare a truccare me stesso, ho fatto moltissime dirette e mi sono divertito a creare un rapporto con i miei follower che prima non avevo e che purtroppo credo perderò una volta tornato alla vecchia routine».
La stessa cosa è successa a Paola Di Benedetto, che convinta proprio da Elisa ha fatto il suo primo TikTok e ha scoperto un calore da parte del pubblico che non aveva mai provato con Instagram, forse proprio per la natura più easy di quest’app, in cui si è molto più spontanei, meno posati: «Elisa mi ha invitato a provare e, dico la verità, non ero per niente convinta. Alla fine ho fatto un balletto e mi sono divertita tantissimo! Non solo: ho ricevuto tantissimi commenti e sono riuscita a interagire con i follower in un modo nuovo, che mi ha stupito positivamente».
Quindi un’immagine più reale è più apprezzata di una patinata? «Non in assoluto, ma ho scoperto che piace, e molto», ha detto Gabriele Di Martino. «Ho fatto i miei primi servizi fotografici usando Facetime e sono rimasto stupito di quanto il pubblico li abbia apprezzati. Non a caso ho proposto anche a Elisa e a Paola di scattare insieme in questa modalità. Certo, le ambientazioni e le luci non sono magari il massimo, ma è questo che forse rende queste foto così interessanti».
«I contenuti costruiti sono belli e necessari, soprattutto per chi come me fa un lavoro in cui l’immagine è fondamentale. Ma le persone che ci seguono non devono vederci come “idoli”, perché di fatto noi siamo delle persone come loro. E secondo me strumenti come TikTok, come le dirette IG, come i servizi scattati su Facetime, servono a dare questo assaggio di realtà. Spero, anzi sono convinta, che riusciremo a conservare una parte di questo modo di esprimerci anche quando torneremo alle nostre routine, perché è importante anche per noi stessi», ha detto Elisa Maino. «Spesso è dai momenti difficili che nascono delle opportunità di crescita».