La bimba può avere solo una mamma: lo ha deciso il comune di Genova
A Genova c’è una bambina che ha due anni e mezzo e due mamme. Sono la sua “mamma Sciusciu” e la sua “mamma Eli”. A una di loro, quella non biologica, il comune di Genova ha scelto di togliere il riconoscimento, provando di fatto la bambina della tutela legale di una delle sue due madri. Non riconoscendo quella famiglia omogenitoriale come una vera famiglie e prendendo a bersaglio, come già troppe volte è accaduto nel nostro Paese, solo i bambini.
Tutti quei bambini, figli di famiglie arcobaleno che ad oggi non sono riconosciuti e non godono degli stessi diritti di tutti i bambini italiani. Due anni fa, nel 2018, una sentenza ha riconosciuto queste due donne come madri della loro bambina e due settimane fa, la Corte di Appello di Genova ha accolto il ricorso del comune di Genova. Una decisione che ha visto gioire il consigliere comunale delegato agli affari legali, Federico Bertorello, della Lega, che si è detto «molto soddisfatto».
«Mentre lui gioiva, nella nostra casa c’era tanta tristezza», hanno raccontato le due madri a Repubblica. «Le sue parole hanno aumentato il nostro dolore. Bertorello si è vantato di aver tolto il cognome di una di noi alla nostra bambina ma non si rende conto che questa vicenda non ha solo un aspetto romantico, ma porta delle conseguenze negative nelle nostre vite. Il genitore non riconosciuto ora avrà bisogno della delega di quello riconosciuto anche solo per andare a prendere la bimba all’asilo. E speriamo che non ci succeda nulla di grave: viene la pelle d’oca solo a pensarci».
Nel certificato di nascita della bimba nata a Genova, l’unico genitore riconosciuto potrà essere quindi la madre biologica. «Dobbiamo ancora decidere se ricorrere in Cassazione o cercare la strada della stepchild adoption», hanno aggiunto le due donne. «Vuol dire non solo spendere altri soldi: nel caso dell’adozione dovremo far entrare gli assistenti sociali nelle nostre vite e coinvolgere la bambina. E anche nel caso andasse a buon fine la bambina non avrà i nonni e le altre parentele di un ramo della sua famiglia».
Sono molte, purtroppo, le storie come questa in Italia, dove l’approvazione della legge Cirinnà nel 2016 ha dato il via alle unioni civili ma, con lo stralcio della stepchild adoption, ovvero l’adozione del figlio del partner, non ha predisposto tutele per i figli delle famiglie omogenitoriali.
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