I British Fashion Awards 2020 celebrano ambiente e comunità
Ogni anno, il British Fashion Council dà vita a una delle premiazioni più attese dell’industria moda, nonché a uno dei red carpet più patinati: parliamo dei Fashion Awards, che per il 2020 – come c’era da aspettarsi – hanno subito delle considerevoli modifiche per via delle limitazioni dovute alla situazione sanitaria globale. Niente tappeto rosso quindi, fatta eccezione per alcuni look griffatissimi sfoggiati virtualmente dalle star durante la cerimonia digitale (nella gallery). Ma, in ogni caso, un’edizione che ha segnato importanti traguardi raggiunti dal fashion system negli ultimi dodici mesi. Tenutasi via zoom con host del calibro di Priyanka Chopra, Rosalía, Millie Bobby Brown e Maisie Williams, i British Fashion Awards hanno celebrato come sempre i protagonisti della moda che hanno fatto dell’innovazione e della creatività i loro baluardi, ma con un’attenzione ulteriore alle tematiche a cui questo particolare 2020 ci ha messo faccia a faccia.
L’istituzione britannica ha infatti onorato i talenti delle categorie People e Creatività, ma anche Ambiente e Comunità. «Quello che gli ultimi due mesi ci hanno mostrato è che l’industria della moda ha bisogno di un ripristino» ha dichiarato Caroline Rush, CEO del British Fashion Council«Questo è il motivo per cui quest’anno, in circostanze uniche, abbiamo ritenuto che fosse importante riconoscere le persone e le imprese che hanno svolto un ruolo in alcune delle questioni più importanti e stimolanti della nostra generazione, e sostenere coloro che hanno alzato il livello nelle aree come diversità, sostenibilità e comunità». In linea con i tempi che ci troviamo a vivere, i British Fashion Awards 2020 hanno rispecchiato quindi delle priorità drasticamente diverse rispetto alle scorse edizioni, sostituendo categorie come Icona dell’anno e Marchio dell’anno, con una premiazione di 20 designer per aver apportato cambiamenti positivi nel settore, con ringraziamento particolare a coloro che hanno prodotto dispositivi di protezione individuale: tra questi Michael Halpern, che ha realizzato i DPI per l’ospedale Royal Brompton e ha reso protagonisti della sua presentazione alla London Fashion Week i lavoratori in prima linea.
Ma non solo, perché il 2020 e il movimento Black Lives Matter hanno portato con sé anche delle importante riflessioni sulle discriminazioni razziali: «Non è più sufficiente che l’industria della moda faccia tendenza» ha dichiarato Lewis Hamilton in diretta «Deve stabilire tendenze più importanti per creare una società più equa e rappresentativa». A essere premiato infatti, anche Edward Enninful, per aver preso posizione tra le pagine di British Vogue, così come Aurora James: l’attivista è stata premiata per l’iniziativa 15 Percent Pledge, che ha portato i rivenditori a dedicare il 15% dello spazio sugli scaffali alle aziende di proprietà nera. Nella categoria dedicata all’ambiente invece, presentata dall’attrice Maisie Williams, troviamo Stella McCartney e Anya Hindmarch, celebrate per il loro impegno nell’innovazione sostenibile. Coerentemente con questa priorità, il British Fashion Council ha collaborato con Parley For The Oceans e Nagami, specialista in design di stampa 3D, realizzando i premi interamente con plastica oceanica. Ecco tutti i vincitori:
Comunità
Asai
Chanel
Emergency Designer Network
Kenneth Ize
Michael Halpern
Creatività
Grace Wales Bonner
Jonathan Anderson
Kim Jones
Miuccia Prada e Raf Simons per Prada
Riccardo Tisci e Burberry
Ambiente
Anya Hindmarch
Christopher Raeburn
Gabriela Hearst
François-Henri Pinault per aver guidato il G7 Fashion Pact
Stella McCartney
People
Aurora James
Edward Enninful
Lindsay People Wagner e Sandrine Charles per il Black in Fashion Council
Ahluwalia
Samuel Ross