Addio a Milva, la «Rossa» della musica italiana
È morta Milva: Ilva Maria Biolcati. La «Rossa» della musica italiana aveva 81 anni e si è spenta nella sua abitazione di Milano: accanto a lei, la figlia, Martina Corgnati, critica d’arte e la segretaria Edith. La storica voce della musica italiana, indimenticabile chioma rossa era malata da tempo.
Lei stessa, nel 2010, dopo aver pubblicato il terzo album Non conosco nessun Patrizio, prodotto per lei da Franco Battiato, aveva raccontato sui social quello che stava vivendo: «Dopo cinquantadue anni di ininterrotta attività, migliaia di concerti e spettacoli teatrali sui palcoscenici di una buona metà del pianeta, dopo un centinaio di album incisi in almeno sette lingue diverse, ho deciso di mettere un punto fermo alla mia carriera di interprete dal vivo. Stavo lavorando all’album quando mi sono sentita malissimo, scoprendo poi a causa di diverse patologie, così sono stata ricoverata. Ho perso l’uso delle gambe e la memoria. Sono uscita dalla clinica che ho recuperato tutto, ma ho messo a dura prova la mia salute anche a causa della carriera. Per anni non ho avuto giorni di ferie, mai. E il mio corpo mi ha presentato il conto, a 71 anni».
Una carriera sui più grandi palchi nazionali ed internazionali, conosciuta in tutto il mondo come autrice (173 album prodotti) e attrice (ha recitato in nove lingue). Insieme a Mina e Ornella Vanoni è stata la protagonista della musica italiana dagli anni Sessanta.
Di recente, Milva era tornata a raccontarsi, dopo aver ricevuto la dose di vaccino contro il coronavirus. «Io mi vaccino perché tengo alla mia vita a e alla vita altrui», aveva scritto sulla sua pagina Facebook. «Fatelo anche voi. Abbiamo bisogno di tornare alla vita di prima, e di abbracciare i nostri cari. Tutti quanti insieme possiamo farcela a sconfiggere questo virus». Dopo l’annuncio della malattia 11 anni fa, Milva era rimasta sospesa, come accade solo alle autentiche, nella memoria collettiva, nell’affetto del suo pubblico, in una zona rarefatta in bilico tra la presenza della sua opera e il presagio triste dell’assenza.
Il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, la ricorda così: «Una delle interpreti più intense della canzone italiana. La sua voce ha suscitato profonde emozioni in intere generazioni. Una grande italiana, un’artista che, partita dalla sua amata terra, ha calcato i palcoscenici internazionali, rendendo globale il suo successo e portando alto il nome del suo Paese. Addio alla pantera di Goro».