Visita dentistica: ma davvero è possibile anche on line?
La telecomunicazione è il nuovo mezzo per la prevenzione e la cura della salute odontoiatrica: a proporre per la prima volta in Italia visite del dentista in video è la professoressa Federica Demarosi, medico odontoiatra dall’esperienza pluriennale, attualmente Specialista Ambulatoriale presso il Dipartimento di Cure Primarie dell’Azienda Unitaria Sanitaria Locale di Piacenza.
«Il Covid mi ha dato l’idea: durante il lockdown ricevevo decine di messaggi di pazienti, amici e parenti, che mi chiedevano un aiuto, una consulenza a distanza, inviandomi le foto dei loro cavi orali. Mi son detta: perché non proporlo come servizio? Un servizio che punta prevalentemente sulla prevenzione: è chiaro che da video non possa intervenire laddove sia necessario, ma posso rilevare eventuali problematiche che si possono risolvere in autonomia o segnalare stili di vita scorretti, che si possono correggere con la buona volontà. Per esempio, solo guardandovi in bocca, riesco a capire se vi lavate i denti in modo corretto o no».
In questo modo, il dentista non è più solo chiamato a trapanare, impiantare, sradicare, ma è bene rivolgersi allo specialista per periodici “tagliandi di manutenzione” proprio allo scopo di limitare gli interventi chirurgici e/o strumentali: «Basta al puro interventismo, noi dentisti di solito arriviamo solo quando il danno è fatto e non possiamo fare altro che risolvere col bisturi o il trapano. Ma la maggior parte dei problemi dei denti e della bocca si possono evitare quasi al 100% con una buona prevenzione».
Da anni studi approfonditi hanno dimostrato che un dente sano o curato conserva la sua funzione masticatoria ed estetica per tutta la vita. Non a caso, negli scavi archeologici si rinvengono arcate dentarie perfettamente conservate dopo secoli. L’obiettivo non può esser quindi solo la longevity degli impianti, ma piuttosto deve essere quella dei propri denti.
Per questo, occorreva creare una modalità di contatto dentista- paziente più pratica e dialettica. Ecco quindi il servizio, offerto attraverso il sito www.addentalasalute.com. Non si tratta di un monitoraggio a distanza di esami, come già avviene per malati cardiaci e diabetici, ma di vera e propria clinica, pur da remoto e senza strumentazione.
Basta prenotarsi e si riceve un link da cliccare per entrare nello studio virtuale della dottoressa Demarosi. Qui muniti di cellulare con foto e videocamera, una buona fonte di luce, collegamento Internet e 2 cucchiaini, è possibile far visitare il cavo orale, seguendo le indicazioni della dottoressa.
Un servizio che strizza l’occhio al futuro: le premesse per una diffusione della telemedicina (e quindi della teleodontoiatria) sono già nelle direttive del Ministero, con particolare riferimento al Patto per la salute 2024-2016. Lo stesso Recovery plan prevede l’ampio sviluppo di questa modalità di gestione del paziente.
Secondo quei principi guida, si può dire pertanto che la teleodontoiatria umanizza la cura, eliminando il classico “terrore del dentista”, che diventa un volto sorridente al di là di uno schermo; permette un consulto specialistico alla popolazione italiana e straniera che per motivi vari, di isolamento, di età, di handicap, di viaggio per lavoro/vacanza, si trova a non avere facile accesso a un buon livello di strutture.
Non ultimo, questo servizio contiene l’avanzare delle malattie croniche e potenzialmente letali – in crescita nella popolazione -, come il tumore delle mucose e il diabete, consentendo di individuarne i primi sintomi o di verificare nel tempo alcune precondizioni. «Pochi sanno per esempio che spazzolare bene i denti tiene lontano il diabete», precisa Demarosi.
La teleodontoiatria, inoltre, permette pure la Telecooperazione sanitaria, ovvero “l’assistenza fornita da un medico o altro operatore sanitario a un altro medico o altro operatore sanitario impegnato in un atto sanitario”. «L’OMS prevedeva la diminuzione delle carie nei bambini fino all’80% entro il 2020 e l’Italia è vicina al traguardo. Possiamo mirare agli stessi risultati per gli adulti», commenta fiduciosa Demarosi.
Ma quando ricorrere alla teleodontoiatria? «Meglio iniziare i controlli in età pediatrica e poi richiederli soprattutto in gravidanza e menopausa per monitorare non solo le carie, ma lo stato di salute generale della bocca per non arrivare ad avere carie o peggio. Bastano due visite l’anno. Il teleodontoiatra in sostanza non brandisce la pinza, ma parla con il paziente e osserva denti, gengive, mucose, palato, l’insieme delle parti. I danni sono sintomi quindi bisogna concentrarsi sulle cause. I danni ai denti sono frutto solo in parte della genetica. Per il resto sono determinanti alimentazione e igiene».
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