Calalzo, Bryan torna a sorridere dopo mesi di buio, risponde a cenni
È gara di solidarietà per il ragazzo di Calalzo ricoverato a Ferrara. Il papà: «Bimbi ci hanno spedito i loro risparmi»
CALALZO. Bryan De Monte ha cominciato a sorridere. Da qualche giorno, dopo 7 lunghi mesi di buio, di silenzio, di assenza di ogni reazione. La mamma, Cinzia Ferraroni, che dal settembre scorso lo assiste giorno dopo giorno nel centro di riabilitazione Sant’Anna di Ferrara, lei sì ha reagito: piangendo di commozione.
Bryan è stato colpito, l’estate scorsa, improvvisamente, da una malattia rarissima, pare un’encefalite autoimmune negativa. «Tempo fa, Bryan aveva sorriso, improvvisamente, ma quel gesto, purtroppo, non si era ripetuto. Dalla scorsa settimana, invece, i sorrisi si sono ripetuti, alle stimolazioni dei medici e degli altri operatori sanitari. E ai primi sorrisi si è aggiunta anche qualche risata».
Risata? «Sì, mio figlio si mette a ridere quando avverte qualcosa di strano», ammette la madre. «Dirò di più. Se gli porgiamo qualche domanda molto semplice e gli chiediamo di rispondere con un sì o con un no, lui fa cenno con gli occhi o girando la testa. E queste “risposte”, per la verità, sono sempre più frequenti».
Sergio De Monte, il padre del ragazzo, raggiunge moglie e figlio ogni settimana; lui continua a lavorare in Cadore e non finisce di ringraziare l’azienda dove opera perché, con una sensibilità unica, gli ha permesso di dedicarsi a Bryan quando serve la sua presenza.
Il ragazzo non è autosufficiente, viene nutrito con un sondino, le terapie sono molto puntuali, però non consentono di immaginare un rientro a casa in tempi ravvicinati. Intanto, però, papà Sergio sta dandosi da fare per attrezzare qualche sala della casa per tutto ciò che sarà necessario.
Intanto continuano a mobilitarsi gli amici di Bryan, in particolare quelli dello sport (il ragazzo giocava a calcio). E perfino lontano dal Cadore. La municipalità di Lido di Venezia e Pellestrina, in collaborazione con l’associazione Venezia Triathlon, ha infatti organizzato a scopo benefico una corsa campestre di Carnevale in maschera. L’appuntamento è avvenuto ieri nel parco di Ca’ Bianca, al Lido. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con l’associazione sportiva Marciana, con la protezione civile, con Progetto Bee, con l’associazione sportiva Lido Blu. Le gare hanno coinvolto bambini tra gli otto e i 18 anni, su percorsi che variano dai 600 metri (esordienti) fino ai 2400 metri (junior). Al termine delle gare, si è provveduto alla raccolta fondi in sostegno della famiglia del 21enne di Calalzo.
«Siamo commossi per tanto affetto, che arriva anche da sconosciuti», dice Sergio De Monte. «Nella cassetta della posta ho trovato lettere con dentro qualche soldo, risparmiato appositamente da bambini, come mi è capitato di ricevere».
Bryan si è trovato al centro del dramma mentre aveva completato la laurea breve in informatica all’Università del Friuli, a Pordenone, e avendo già trovato un’azienda trevigiana che gli offriva il primo impiego. Nel mese di luglio dello scorso anno le prime avvisaglie della malattia: prima la febbre, come raccontano i genitori, poi l’assenza di l’appetito, quindi una debolezza generale.
«Quando lo abbiamo portato in pronto soccorso qui a Pieve», racconta il padre Sergio, «ci hanno subito inviato a Belluno. E da qui Padova. Le sue condizioni sembravano davvero disperate».