Palazzo Gazzi a Feltre, la cordata per la gestione si ritira. Il Comune lancia il terzo bando

Nuova, inaspettata battuta d’arresto per il progetto di riapertura dopo tanti anni di un ristorante-bar all’interno di palazzo Gazzi a Feltre, nei locali freschi di ristrutturazione.

Il gruppo di imprenditori locali che si era fatti avanti con la proposta di gestione dell’esercizio pubblico in piazza Maggiore con attività di bar, ristorazione veloce e vendita di prodotti tipici, prevedendo di utilizzare le sole sale poste al piano terra dell’immobile, nei giorni scorsi ha comunicato la rinuncia.

A questo punto il Comune si è attivato immediatamente per un nuovo bando, il terzo dal 2022, pubblicato venerdì 5 aprile. Il nuovo avviso ricalca quelli precedenti, ma come ulteriore incentivo presenta una riduzione dell’affitto del 20 per cento rispetto alla primissima proposta, anziché del 10 per cento del bando precedente.

«Abbiamo preso atto con rammarico e dispiacere della rinuncia pervenuta da parte dei soggetti assegnatari del bando precedente», commenta l’assessore al patrimonio Andrea Bona. «L’amministrazione ha comunque inteso procedere tempestivamente con la pubblicazione di un nuovo avviso nel quale sono individuate condizioni economiche ulteriormente migliorative rispetto al precedente, convinti come siamo che la struttura abbia enormi potenzialità sia per il fatto di essere stata oggetto di recente ristrutturazione, sia per la posizione strategica in uno scenario cittadino e architettonico straordinario».

«Siamo fiduciosi che finalmente con questo nuovo bando», rilancia Bona, «si potrà arrivare ad un’assegnazione definitiva dello stabile e dare così avvio all’attività ricettiva e di ristorazione prevista, che rappresenta anche un fulcro nel rilancio della cittadella».

«L’amministrazione, come peraltro avvenuto nell’ultima occasione», dice Bona, «fornirà tutto il supporto utile al buon esito dell’iniziativa».

È la seconda volta che un’offerta per la gestione di palazzo Gazzi viene revocata proprio quando la riapertura del ristorante-bar affacciato su piazza Maggiore sembrava vicina. La prima era stata nel dicembre 2022. Anche per la seconda manifestazione di interesse era arrivata una sola offerta.

Palazzo Gazzi è vuoto ormai da tredici anni, da quanto nel 2011 chiuse l’ultima gestione del ristorante Belle Epoque. Da allora diverse traversie hanno di volta in volta fatto slittare la riapertura. Il cantiere ha visto susseguirsi tanti contrattempi e ritardi, dai problemi di staticità risolti con un intervento di messa in sicurezza nel 2014 per restituire l’agibilità, ai vari tentativi di trovare un gestore andati a vuoto prima che il Comune decidesse di farsi carico della ristrutturazione. Passando per la procedura d’appalto dei lavori fatta due volte perché la prima ditta assegnataria aveva rinunciato.

Nella nuova procedura di gara avviata venerd’ il canone annuo a base di gara è di 17 mila 280 euro, si pagherà un po’ meno nei primi anni di contratto e un po’ di più in quelli successivi. La durata del contratto sarà di nove anni e sulle nove annualità, il canone di locazione partirà con una spesa un po’ più bassa in modo da favorire l’avvio dell’attività per poi andare ad aumentare. Il totale è di 155 mila 520 euro.

Si parte con un canone annuale di 12 mila 960 euro il primo anno per arrivare a 18 mila 576 dal quinto anno in poi.