Gli ultrà romanisti saccheggiano l’area di servizio dell’A22 a Bagnolo San Vito
«Un inferno» racconta chi ha assistito alla razzia. Un saccheggio alimentato dalla rabbia per la partita persa contro il Verona. Tanta rabbia. Così nell’area di servizio Po Ovest, a marchio Sarni, lungo l’A22, all’altezza di Bagnolo San Vito.
Cento ultrà romanisti, forse anche di più, di ritorno dallo stadio e in viaggio verso la Capitale, intorno all’una di notte – tra sabato e domenica – hanno preso d’assalto bar e market, servendosi a piene mani: giocattoli, patatine, merendine, birre, panini caldi e tramezzini freddi. Tutto preteso (e arraffato) senza pagare, come fosse un risarcimento per la partita finita 2-1 a favore del Verona. Ma, forse, anche in caso di vittoria non sarebbe poi andata diversamente. Forse pure l’euforia avrebbe incoraggiato la febbre predatoria.
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Il giorno dopo, nell’area di servizio Po Ovest le bocche restano serrate, nessuno ha voglia di parlare di quanto è accaduto: cancellate le tracce del saccheggio, si pensa soltanto a lavorare. A farlo – a parlare – è un cliente che ha contattato la Gazzetta di Mantova per dire del proprio sconcerto, documentato anche dalle foto pubblicate in pagina. Immagini che raccontano dei minuti successivi al passaggio degli ultrà romanisti.
«Un macello – scandisce il cliente, che chiede di restare anonimo – mi sono fermato per spezzare il viaggio e bere un caffè, e mi sono trovato nel mezzo del saccheggio. Sì, perché di questo si è trattato. Saranno stati cento, forse di più, tutti scalmanati. Se ho avuto paura? Sì, ne ho avuta, ma era una situazione più di prepotenza che di pericolo, gli ultrà più aggressivi erano tenuti a bada dagli altri. In ogni caso è stata una scena violenta, con gli scaffali presi d’assalto, e, secondo me, dovrebbe risponderne anche la Roma, intendo la società».
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Spalleggiandosi l’un l’altro, in una classica dinamica di gruppo, i cento si sono serviti come fossero padroni della merce e dell’area di servizio intera. La polizia stradale è arrivata che i tifosi organizzati era ormai ripartiti, ma la razzia è stata filmata dalle telecamere interne. E gli agenti sono già impegnati ad associare dei nomi ai volti catturati dagli occhi elettronici.