Piccoli: «Mantova notte magica, ma non abbiamo ancora fatto nulla»
Il presidente: «L’Arzignano sarà più importante di Padova. Voci di mercato su mister e dt? Vogliono diventare grandi qui. Suagher potrebbe dare una mano in futuro anche in altri ruoli». E sugli acquisti: «Botturi ha budget e carta bianca, ma non credo servano»
Anche lui a Padova non ha resistito e la sera dell’8 gennaio è corso sotto la curva a festeggiare la storica vittoria con giocatori e tifosi. Il giorno dopo il trionfo all’Euganeo, però, Filippo Piccoli rimette i panni del pompiere e richiama tutti all’ordine, ricordando che «non abbiamo ancora fatto nulla» e che «la gara di domenica (14 gennaio, ndr) contro l’Arzignano sarà più importante di quella di Padova».
Il “pres” poi elogia Botturi, blinda Possanzini (di cui pare si parli a Sassuolo), immagina un futuro nel club per Suagher e dà budget e carta bianca al dt per il mercato, pur «avendo la sensazione che non ce ne sia bisogno».
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Notte magica
Le prime parole non possono che essere per il 5-0 dell’Euganeo: «È stata una serata magica, inaspettata. L’ennesima conferma che il lavoro fatto in estate era corretto. A fine partita ho visto cose che mi hanno toccato il cuore: il doc Ballardini piangere come un bambino, il team manager Marchesi impazzito di gioia, la felicità della gente... E ho pensato che Torrente e il Padova sono stati il nostro cruccio e la nostra delizia: ad aprile ci buttarono nel fosso ma proprio questo ci ha permesso di risorgere».
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Piedi per terra
Detto tutto ciò, Piccoli si preoccupa che l’ovvia euforia legata al successo di lunedì sera non giochi brutti scherzi: «Adesso dobbiamo essere bravi a tornare subito con i piedi per terra – avverte – perché ci aspettano due partite fondamentali contro Arzignano e Pro Sesto. La squadra sta bene e il successo di Padova è stato bellissimo ed esaltante, ma la verità è che non abbiamo ancora fatto niente. E la partita di domenica al Martelli contro l’Arzignano, che spero avrà una grande cornice di pubblico, sarà più importante di quella dell’Euganeo».
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Possanzini, basta la parola
Il 5-0 al Padova ha però fatto davvero tanto rumore. E tutta Italia s’è accorta dell’incredibile gioiellino costruito da Possanzini, di quanto quella che abbiamo ribattezzato “ipno-zona” sia una novità importante nel panorama calcistico italiano. Tant’è che hanno cominciato a circolare voci di mercato che indicano proprio Possanzini come papabile alla panchina del Sassuolo per la prossima stagione in caso di addio di Dionisi. Senza contare che voci analoghe circolano addirittura a Napoli su Botturi.
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«Non ho letto, ma è chiaro che quando dei professionisti fanno molto bene vengono attenzionati – risponde Piccoli – Certe voci mi rendono anche orgoglioso, perché significa che nel Mantova ci sono persone di valore. Io però ho fiducia che il mister voglia costruire qualcosa di importante qui insieme a me e a Botturi. Al di là dei contratti (quello di Possanzini si rinnoverà automaticamente in caso di accesso ai playoff, quello di Botturi è triennale, ndr), per andare avanti insieme contano altre cose. E io penso che fra me, Botturi e Possanzini si sia creata un’alchimia perfetta».
«Ognuno fa la sua parte, senza intromissioni nelle competenze altrui, con una catena di comando corta e agile – ribadisce Piccoli – I presidenti che vogliono fare mercato o formazioni sono la rovina dei club. Io non mi azzardavo con Corrent (che curiosamente perse la prima di ritorno l’anno scorso con lo stesso punteggio di 5-0 a Novara, ndr) figuriamoci con Possanzini... La scorsa settimana sono andato quattro volte a Veronello a trovare la squadra ma ovviamente non mi è neanche passato per la mente di dire mezza parola su cosa o come andasse fatto per preparare il big match».
Suagher uno di noi
In questi giorni d’attualità è anche l’infortunio di Emanuele Suagher, l’ennesimo grave a un ginocchio che ne ha condizionato tutta la carriera. «Gli ho detto proprio l’altra sera che il mio rammarico è non averlo avuto per più anni a Mantova – dice Piccoli – Lui ora dovrà decidere del suo futuro: è un professionista di valore, un ragazzo che sa di calcio e che ha la testa sulle spalle. Io credo che potrà dare una mano al Mantova magari anche in un altro ruolo».
Il mercato
Per concludere, è inevitabile spendere qualche parola sul tema mercato. Anche se una squadra capolista con 7 punti di vantaggio sulla più immediata inseguitrice non ha molto da migliorare... «Personalmente faccio fatica a immaginare cosa possa mancare – sorride Piccoli – la mia sensazione è che la squadra abbia tante alternative e che con l’ingresso di Bombagi sia a posto. Ma, come ho detto prima, il mio parere non conta. Il mercato lo decide il direttore tecnico Botturi: io gli ho detto soltanto che il budget c’è e che se dovesse servire qualcosa la società è pronta. Poi sarà lui da qui al 31 gennaio a fare le sue valutazioni e a decidere in piena autonomia».