Castel Goffredo, polemiche sulla chiusura di piazza Mazzini: minoranza contraria
La minoranza consiliare di Castel Goffredo è contraria alla chiusura di piazza Mazzini, sia nella versione attuale, sia nell’ambito del progetto di revisione della viabilità del centro storico. A spiegare le motivazioni sono la senatrice Paola Mancini e l’ex sindaco, e ora capogruppo di minoranza, Achille Prignaca. «Ripropongo quando già detto in consiglio - spiega Paola Mancini - e cioè che attendo ancora di capire quale sia la volontà dell’amministrazione e, allo stesso tempo, perché si voglia questa riorganizzazione della piazza. Non ho avuto risposte, e ancora le attendo».
La nuova viabilità
Mancini ribadisce la propria contrarietà perché, nel dettaglio, «la nuova viabilità, della quale nessuno sente il bisogno, andrà a congestionare il paese. Senza scordare che forse qualcuno sta scambiando piazza Mazzini con le piazze delle città e dei comuni lacustri, che comunque sono spesso chiuse parzialmente. È evidente già adesso che la piazza chiusa la domenica non porta persone, salvo quando ci siano eventi specifici. Per di più dalle 18.30 alle 19.30 è un momento importante per le attività commerciali».
Il commercio
Dello stesso parere, ma con l’aggiunta di alcune altre riflessioni, è l’ex sindaco Prignaca. «Abito in piazza, e vedo come si muovono i flussi delle auto. È chiaro che qui c’è una parte radical chic, che vede la piazza come un salotto, chiusa e con eventi, e un’altra parte, nella quale mi ritrovo, figlia di una cultura liberale e imprenditoriale, che è convinta che la piazza sia centro vitale del commercio. La piazza, in sintesi, è dei commercianti, e noi siamo per favorire le attività imprenditoriale e artigianali. Abbiamo tante tipologie di attività in piazza, e queste devono poter lavorare».
No alla riorganizzazione
«Senza dimenticare - aggiunge Prignaca - che l’attuale disposizione è frutto di un lavoro di anni. Non è piovuta dal cielo, e neppure frutto di un’azione estemporanea. Siamo contrari sia a questa soluzione, la chiusura alle 18.30, soprattutto se sostenuta dal fatto che manca personale per chiuderla, sia alla riorganizzazione».