Beduschi: «La protesta dei trattori?Ascoltare è nostro dovere, ma le decisioni si prendono ai tavoli»
foto da Quotidiani locali
La Pac? Fondamentale, ma le risorse sono sempre meno. I fitofarmaci? Le molecole attuali sono efficaci e selettive. Il green deal? L’agricoltura lo sta già mettendo in atto. L’assessore regionale Alessandro Beduschi interviene su alcuni dei temi legati alla protesta dei trattori.
Chi protesta sostiene che i vincoli europei impongono costi aggiuntivi. Anche per questo, però, le aziende vengono sovvenzionate: quindi cosa dovrebbe chiedere l’Europa in cambio dei fondi Pac?
Il sostegno Pac è fondamentale, ma negli anni le risorse si sono ridotte. Di contro, tutti i costi di produzione sono aumentati a ritmi folli. Il vero problema è che i prodotti vanno sul mercato confrontandosi con quelli di Paesi che non rispettano le regole rigorose cui i nostri alimenti devono sottostare. Se giochiamo due campionati diversi poi non lamentiamoci se in dieci anni l’Italia ha perso il 30% delle aziende agricole. Che poi la Pac sia da rivedere, soprattutto perché costosa e regolata con regole farraginose che spesso escludono chi non si può permettere di pagare la burocrazia, questo è un dato di fatto.
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Tutti i settori devono contribuire ad abbattere le emissioni. In che modo può farlo l’agricoltura, visto che i dati recenti di Legambiente dimostrano che c’è ancora molta strada da fare?
Il percorso verso la sostenibilità è nei fatti, come dimostrano i valori in calo. È un percorso lungo, ma basta recarsi in qualunque fiera per smentire la narrazione di un mondo agricolo statico e reazionario.
Non temete che rivendicare come una vittoria il “no” a dimezzare i pesticidi possa avere un impatto negativo sui consumatori?
Non ci curiamo con i farmaci di 50 anni fa e questo vale anche per i campi. Abbiamo molecole sempre più efficaci e selettive e macchinari per usarle in modo chirurgico, mentre in altre parti del mondo si usano ancora gli aerei per trattare i campi. Se invece preferiamo, come vorrebbe qualcuno, osservare la natura, allora teniamoci parassiti, produzioni scarse e a rischio sanitario.
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Le Tea che contributo potranno dare?
Vogliamo essere i primi a sperimentare in Lombardia queste tecniche di miglioramento genetico che consentirebbero di ottenere piante resistenti ai patogeni e agli effetti dei cambiamenti climatici.
Anche gli agricoltori biologici sono agricoltori. Potrebbero non sentirsi abbastanza tutelati?
Il biologico cresce da 15 anni in Italia più che altrove. Ricordiamoci però la missione dell’agricoltura: sfamare un mondo sempre più popolato. È l’agricoltura convenzionale ad assicurare prodotti a buon prezzo per tutti. I modelli, insomma, possono e devono coesistere.
L’Europa ha fatto passo indietro praticamente su tutto, eppure la protesta non si ferma. La politica si sta chiedendo chi sono i ribelli?
Il dovere della politica è ascoltare, mentre non spetta alla politica giudicare da chi il singolo lavoratore decide di farsi rappresentare. Va tenuto poi presente che la concertazione avviene nelle sedi istituzionali, come facciamo quotidianamente con le principali organizzazioni agricole.