In fila per l’autografo. Nebbia Gialla parte con Covri, Baraldi, Avoledo e Toso Fei
È iniziata venerdì sera alla Sala della Comunità Dante di Suzzara, la diciottesima edizione di Nebbia Gialla, il festival di letteratura noir e poliziesca ideato e diretto dal giornalista e scrittore Paolo Roversi in collaborazione con il Comune di Suzzara e il Piazzalunga Cultura.
A dare il benvenuto agli appassionati del genere, all’esterno del teatro lo striscione di “Nebbia Gialla”, mentre in sala l’assessore alla cultura Raffaella Zaldini e Paolo Roversi, organizzatore della rassegna, hanno portato il loro personale saluto al numeroso pubblico (nonostante la serata del Festival di Sanremo).
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Inizio col botto
È stato un inizio col botto visti i nomi degli autori presenti: Barbara Baraldi ha presentato “Il fuoco dentro: Janis Joplin” (Giunti) in cui l’autrice tinge di nero la storia della rocker più grande di tutti i tempi per dare vita a un romanzo travolgente mentre Luca Crovi con “Il mistero della torre del parco” (Sem) ha ambientato la storia nella Milano degli anni '20 del secolo scorso.
A seguire è stato il turno di Tullio Avoledo con il suo romanzo “I cani della pioggia” (Marsilio) in cui racconta la storia di Marco Ferrari, ex poliziotto diventato autore di romanzi gialli in Germania, che non ha più notizie della fidanzata Magda, scomparsa mentre era impegnata in un servizio fotografico ai confini tra l’Ungheria e l’Ucraina. Infischiandosene dei rischi, nel tentativo di riportarla a casa sana e salva Marco si imbarca in un avventato e rocambolesco viaggio verso Est, ritrovandosi nel bel mezzo dell’Operazione militare speciale ordinata da Putin.
Ha chiuso la prima giornata Alberto Toso Fei discendente di un’antica famiglia di vetrai a Murano dal 1351, scrittore, saggista e giornalista, che ha scritto una serie di titoli tra storia e mito, cronaca e leggenda, ha presentato “Il piede destro di Byron” (Marsilio). Tira in ballo Lord Byron, il celebre poeta che abitò a lungo a Venezia fra licenze e scandali, la cui ombra inquieta aleggia sull’intera vicenda.
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I fan in fila
Ogni scrittore ha avuto la sua fila di fan per farsi autografare il libro. Il festival entra nel clou sabato (10 febbraio) con dodici scrittori nell’arco della giornata. Tra questi figura María Oruña nata a Vigo (Spagna), 48 anni, laureata in legge, che ha esercitato per dieci anni come avvocato. Nel 2013 ha pubblicato il suo primo romanzo, “La mano del arquero”, e nel 2015, con il successo internazionale de “Il porto segreto” (Ponte alle Grazie, 2023), ha deciso di dedicarsi interamente alla letteratura.
Il programma di sabato
La giornata inizia alle 10 con Alessandro Berselli “Gli eversivi” (Rizzoli); Alessandro Di Domizio “Il giorno dei limoni neri” (Laurana); Aldo Pagano “Erba d'annata” (Piemme); ore 11 Elisabetta Cametti “Una brava madre” (Piemme); Licia Troisi “Luce delle stelle” (Marsilio); alle 12 Fabrizio Roncone “Il potere di uccidere” (Marsilio).
Nel pomeriggio dalle 16 Alice Basso “Le aquile della notte (Garzanti); Barbara Perna “Il passato è una curiosa creatura” (Giunti); Cristina Aicardi & Ferdinando Pastori “Tutta colpa di Chopin” (Laurana); alle 17 in streaming Oruña “Un posto dove andare” (Ponte alle Grazie); alle 18 Giuseppe Genna “Yara” (Bompiani); alle 21 Bruno Morchio “Le ombre della sera (Garzanti); Piergiorgio Pulixi “Stella di mare” (Rizzoli); Valerio Varesi “ll labirinto di ghiaccio” (Mondadori).
Per domenica c'è grande attesa per lo scrittore australiano Benjamin Stevenson che dopo “Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno”, torna con un giallo brillante e ricco di humour, che corre davvero come un treno verso il più sorprendente dei finali dal titolo “Tutti su questo treno sono sospetti” (Feltrinelli).