Pd mantovano compatto: «Sì al terzo mandato»
Tutti con il sindaco Mattia Palazzi per il terzo mandato, che diventa quasi un via libera al suo. Il Pd mantovano fa quadrato attorno al primo cittadino virgiliano divenuto, con la replica al capogruppo dem in senato, Francesco Boccia e ai suoi sindaci satrapi, uno dei simboli di quella parte di Pd che vuole togliere il limite dei due mandati ai sindaci e ai presidenti di Regione. Nel partito, però, non mancano le sfumature relativamente ad una questione non ancora affrontata con chiarezza.
I satrapi non piacciono
La deputata Antonella Forattini è chiara: «Sono per il terzo mandato ai sindaci - dice - questa discussione dovrebbe coinvolgere i nostri primi cittadini e chi ha incarichi istituzionali. L’uscita di Boccia è stata alquanto infelice e l’auspicio è che si apra quanto prima un dibattito interno».
Anche il consigliere regionale Marco Carra solidarizza con Palazzi anche se con quelle sfumature di cui si diceva. «Boccia ha sbagliato a parlare di satrapi - afferma l’ex deputato - e Palazzi ha fatto bene a replicare. Sono d’accordo con Mattia quando dice che il terzo mandato deve essere per tutti o per nessuno».
Pensa al legislatore che, quando ha concepito i due mandati, «ha voluto non confondere la carica monocratica eletta direttamente con quella parlamentare» Arriva anche un appoggio a Boccia: «Il terzo mandato si può fare a condizione che vengano rafforzati i poteri di indirizzo e di controllo dei consigli comunali. Palazzi ha posto un problema serissimo e spero che questo apra la discussione nel partito. Lui pone anche il problema della scelta dei parlamentari perché o si cambia la legge elettorale oppure il Pd riaffida agli elettori la scelta delle candidature».
La buona amministrazione
Il segretario provinciale Adriano Stabile non ha dubbi: «Mantova – dice – è un Comune talmente bene amministrato, e con un legame anche affettivo tra cittadinanza e amministrazione, che negare il terzo mandato è un torto che si fa agli elettori prima ancora che agli amministratori. Sono convinto che il Pd nazionale non si sottrarrà da una discussione sul terzo mandato come dichiarato dallo stesso Boccia».
Non manca la frecciata al centro destra: «A differenza di quanto avviene là noi abbiamo a cuore il principio secondo cui in ogni istituzione vi sia sempre un equilibrio di pesi e contrappesi».
Nel dibattito interviene anche il presidente del consiglio comunale di Mantova, Massimo Allegretti, ma solo per dire che «non sono contrario al terzo mandato, e non lo lego all’aumento dei poteri del consiglio: sono due questioni autonome e distinte».
Parlamentari favoriti
Per il segretario cittadino Matteo Campisi «il terzo mandato per il Comune di Mantova sarebbe una grande opportunità per continuare nel solco dell’esperienza amministrativa straordinaria di questi anni. Ci permetterebbe di proseguire nell’opera di grande trasformazione, riqualificazione e sviluppo della città che è sotto gli occhi di tutti».
Il vicesindaco Giovanni Buvoli: «La limitazione a due mandati del sindaco è da superare. Non ha senso solo per loro, quando i parlamentari, che non sono eletti direttamente dai cittadini, possono fare più mandati. Tanto poi saranno sempre i cittadini a decidere se un sindaco deve continuare o meno. Un limite, però, - avverte - deve esserci, non deve essere illimitata la possibilità di fare il sindaco».
Anche Beatrice Benaglia della segreteria provinciale si dichiara «non contraria ai tre mandati perché, alla fine, i sindaci passano attraverso il controllo democratico del voto; sono altre le cose che mi sconvolgono in politica. Poi che la carica non sia a vita, ma ci sia un limite, sono d’accordo. Spero che su questi temi si apra una riflessione anche nel partito». Chi sull’argomento preferisce non esprimersi è Valeria Missora, segretaria dei giovani dem.