Acm contro la bestia nera Pro Patria. Sfida al veleno fra “capolista” del ritorno
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In due gare contro i bustocchi un punto e zero gol. Da gennaio nessuno ha corso come i biancorossi e i loro avversari
La sfida di sabato con la Pro Patria non sarà per il Mantova una partita come le altre. Quella bustocca è infatti una bestia nera dei biancorossi di Possanzini, che in due gare (in Coppa e in campionato) quest’anno non solo non sono riusciti a batterla ma neppure a segnarle un gol. Se a questo si aggiunge il fatto che nel girone di ritorno la Pro Patria è l’unica squadra ad aver retto il passo dell’Acm (con gli stessi 16 punti in 7 gare), che per la prima volta si giocherà davanti a un Martello sold out e magari si ricordano anche le scintille dell’andata, con Possanzini preso di mira da mister e tifosi avversari, il quadro è completo.
Bestia nera
Il Mantova ha sfidato la Pro Patria lo scorso ottobre due volte nel giro di 11 giorni: prima 0-1 al Martelli in Coppa Italia dopo una gara stradominata ma stregata, poi 0-0 allo “Speroni” di Busto in un match bruttino e con poche emozioni.
Da allora i bustocchi sono passati dal roccioso 3-5-2 a un più propositivo 3-4-2-1 ma domani potrebbero anche tornare all’antico per provare a ripetere le imprese passate. Imprese soprattutto difensive, visto che non hanno mai subìto gol dal miglior attacco del campionato, capace di realizzare 50 reti in 26 gare.
Capolista alla pari
Altro dato che salta all’occhio è lo straordinario momento di forma che attraversa la Pro Patria: nel girone di ritorno fino a martedì stava facendo addirittura meglio del Mantova, poi è caduta contro il Padova forse pagando anche un po’ il ricorso al turnover. Fatto sta che nel ritorno Mantova e Pro Patria guidano la classifica con 16 punti all’attivo davanti a Vicenza (14), a Legnago, Lumezzane e Novara (13) e al Padova (12). E i bustocchi finora hanno ottenuto più punti in trasferta (sono reduci fra l’altro da tre vittorie di fila) che in casa.
Le scintille
La sfida di sabato sarà calda anche sugli spalti, visto il sold out del Martelli e il ricordo del match di andata, quando Possanzini fu insultato dall’inizio alla fine dai tifosi bustocchi a causa delle dichiarazioni rilasciate dopo il ko in Coppa. Il mister disse «preferisco perdere 100 volte così che vincere come loro», riferendosi al suo solito concetto che il risultato va cercato attraverso la prestazione. Il collega Colombo (fra l’altro suo ex compagno di squadra) la prese come un’offesa e si disse «deluso» dalle parole di Possanzini. Da lì un pomeriggio rovente allo “Speroni”, chiuso da Possanzini con un saluto plateale dal campo al pubblico che lo insultava. «Ho provato a sdrammatizzare - disse il mister - ma in Italia evidentemente non si può. Tollerano di più i cori razzisti». Quattro mesi dopo rieccoci, con in palio tre punti fondamentali per il sogno biancorosso.