Autotrasporto e commercio mantovani: «I blocchi dell’autostrada sono un danno»

Dall’autotrasporto merci alle attività come distributori di carburanti e aree di servizio: tra le categorie inizia a prendere piede la preoccupazione per i danni economici che a lungo andare la chiusura per intere mezze giornate dell’A22 potrebbe provocare.

Cna e Confartigianato

«Se continua così per noi è un disastro» dice Alessandro Scirpoli, presidente degli autotrasportatori della Cna che gestisce un’attività di trasporto con cisterne di carburanti, prodotti chimici e rifiuti industriali.

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«La chiusura dell’A22 provoca danni anche per chi trasporta merci a livello locale e non viaggia in autostrada: venerdì era tutto bloccato da Cappelletta fino alla Ies, a Ostiglia c’erano dieci chilometri di coda sul ponte. Con le pause ogni tot di ore da rispettare, tanto vale non muoversi neppure quando chiude l’autostrada. La soluzione ci sarebbe: chi in A22 non rispetta il limite di 50 chilometri orari in caso di nebbia, va sanzionato con la sospensione della patente. E servono le safety car per far ridurre la velocità e mantenere le distanze di sicurezza».

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Dal canto suo il presidente di Confartigianato Lorenzo Capelli ricorda che nell’autotrasporto merci sono registrate per la provincia di Mantova, 632 imprese (3.944 addetti) e di queste oltre la metà, 391, sono artigiane «La sicurezza stradale è prioritaria: quindi, in casi estremi e straordinari, ben venga la chiusura dell’autostrada anche per molte ore - dichiara - purtroppo, nelle ultime settimane tale drastica decisione è stata assunta con una frequenza quasi ordinaria. Non mi permetto di contestarla, ma rilevo che, se diventasse una prassi in caso di nebbia fitta, questo potrebbe diventare un grave problema per l’intero comparto dell’autotrasporto. L’A22 è l’unica autostrada che attraversa la provincia, è fondamentale per la nostra economia. La chiusura, anche per poche ore, crea enormi disagi ai cittadini e alle imprese artigiane; se poi le chiusure si ripetono per giorni, nel giro di poche settimane i disagi per le imprese si trasformano in danni economici: rincari sui costi e ritardi nelle consegne. E la carenza di altre grandi infrastrutture di collegamento aggrava ulteriormente la situazione».

Confcommercio

Sulla stessa linea il direttore di Confcommercio, Nicola Dal Dosso: «La sicurezza viene prima di tutto, ma chiusure a singhiozzo di una arteria così importante comportano ripercussioni sulla fornitura di merci e sul traffico con conseguenti intasamenti, complici i lavori sulla tangenziale, e gravi disagi anche alle imprese».