Dal cappuccino alla visita dal cardiologo: a Mantova non si arresta la scalata dei prezzi
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I rincari obbligano a modificare gli stili di vita: sotto la lente anche le spese in lavanderia e dalla parrucchiera. Gli ultimi dati del ministero e l’allarme delle associazioni dei consumatori
l caffè al bar? Magari a giorni alterni. E la messa in piega ogni due settimane. Le camicie meglio lavarsele e stirarsele a casa. Alle visite mediche in libera professione, però, spesso non si può rinunciare. Non con le liste d’attesa chilometriche che frenano la sanità pubblica. E allora sono spese pesanti come sassate. È una vita di sacrifici, quella sotto al cielo del carovita, che svuota i carrelli e obbliga a rimodulare anche tutte le altre abitudini.
L’evidenza è negli ultimi dati dell’Osservatorio prezzi e tariffe del ministero delle Imprese, che, insieme agli alimentari, monitora anche “i beni e servizi di largo consumo”. Le quotazioni sono il frutto di indagini a campione che rilevano pure valori minimi e massimi.
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L’onda degli aumenti
Dalla tazzina di caffè alla toelettatura del cane, è aumentata ogni cosa: il confronto tra i prezzi del dicembre 2023 e quelli dello stesso mese del 2022 non incoraggia l’ottimismo. L’inflazione starà pure rallentando, ma gli effetti non si sentono. Al contrario, l’assedio dei rincari comincia dal bancone del bar, dove la colazione rischia di andare di traverso: il cappuccino costa in media 1,73 euro, quando un anno prima bastavano 1,56 euro, mentre per un espresso al bancone bisogna sborsare 1,28 euro (nove centesimi in più rispetto al 2022). Poca roba, si potrebbe obbiettare, ma la frequenza del consumo moltiplica l’esborso.
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Aumentano anche i prezzi per un panino al bar e un pasto veloce al fast-food, rispettivamente 4,75 euro (contro i 4,12 euro del dicembre 2022) e 11,32 euro (su 9,21). Pure far lavare il cane è diventato più caro: si pagavano 36,26 euro, adesso costa in media 42,61 euro.
Sanità salata
Tasto dolente, dolentissimo quello dei medici e dei dentisti: una visita privata dal cardiologo costa 146,44 euro - ma può arrivare fine a 200 - mentre per otturare una carie si chiedono in media 117,97 euro. Più che nel 2022.
Altri esempi sono proposti nella tabella sopra, ma, presi singolarmente, gli aumenti dicono poco. È la loro somma a risultare micidiale.
O la bolletta o la cena
«Vivere è diventato difficile - osserva, amaro, il presidente di Federconsumatori Mantova, Luigi Pace - C’è bisogno dell’otturazione, del ginecologo e anche del caffè al bar, per la dimensione di socialità che l’accompagna. Tutto questo ha a che fare con la dignità, con il giusto premio che lavoro e pensione dovrebbe garantire».
Benzina, bollette, carrello della spesa: ovunque ci si giri, si prendono batoste. «Parliamo di aumenti sconsiderati, dettati da una speculazione che non ha motivi né riferimenti economici – denuncia Pace – Le persone che si rivolgono ai nostri sportelli? Sono in difficoltà e devono spesso scegliere se pagare le bollette, oppure mangiare, se fare la spesa o curarsi».
Sos sovraindebitamento
«Se l’inflazione sta gradualmente calando, difficilmente arretreranno i prezzi dei beni di consumo e dei servizi» prevede Giorgio Bassi di Adiconsum.
«Il nostro metro è il sovraindebitamento, che peggiora a vista d’occhio – riferisce – Tante persone si rivolgono a noi per un sostegno e per valutare insieme le soluzioni possibili. La gente s’indebita per la spesa corrente, ma poi è costretta a rinegoziare il finanziamento perché non ci sta più dentro, il reddito non basta più a pagare la spesa e le rate. È un cane che si morde la coda». La soluzione? «Aumentare i redditi».