Fra il Mantova e la B da 20 a 24 punti: ora tre gare che possono dire tanto
Da Vercelli tappe cruciali per tenere lontano il Padova e gestire poi nel finale di torneo il cospicuo vantaggio. I possibili rischi: primi caldi tenuta nervosa, arbitri, infortuni e anche il calendario
Messo alle spalle febbraio, la volata per la promozione in B affronta un marzo probabilmente decisivo, che vedrà Mantova e Padova affrontare sei impegni e soprattutto cimentarsi nell’ultimo turno infrasettimanale della stagione, che inizierà per i biancorossi sabato a Vercelli e per i veneti domenica a Meda contro il Renate.
Il vantaggio
Prima di “giocare” la volata tutta d’un fiato è bene però riflettere un attimo sullo stato delle cose. Dopo l’1-1 di Novara su queste colonne è stato scritto che il vantaggio resta cospicuo e che a -6 il Padova sente ancora freddo. La constatazione è pragmatica: i veneti per andare in B dovranno fare 7 punti in più dei biancorossi nelle ultime 10 giornate di campionato. Possibile? Certo, ma a due condizioni: che la truppa di mister Torrente non sbagli nulla o quasi e che quella di Possanzini accusi un calo netto, di cui per ora non si avvertono avvisaglie. Per intendersi: il Padova in teoria potrebbe anche vincere tutte le partite da qui alla fine (in tal caso chapeau), ma è realistico pensare che farà fatica ad andare oltre i 26 punti (8 vittorie e 2 pareggi). In tal caso all’Acm ne basterebbero 20 (6 successi, 2 pareggi e 2 ko), ampiamente alla portata per quanto dimostrato finora dalla Possanzini band. Con 24 punti (8 vittorie e 2 ko o 7 successi e 3 pareggi) la B sarebbe invece matematica a prescindere dai risultati della rivale. Tutto ciò in casa Acm lo sanno bene e per questo nessuno s’è scomposto dopo l’1-1 di Novara, pur costato la perdita di due punti di vantaggio sull’inseguitrice.
I rischi
Fatta la premessa razional-aritmetica, va aggiunto che il calcio a volte sfugge alla logica e che nel duello a distanza i rischi sono ancora tanti. Si possono citare i primi caldi, la tenuta nervosa, eventuali infortuni, decisioni arbitrali (vedi Novara) e anche il calendario, che nelle ultime partite può riservare avversari molto motivati o inclini a quelle che un tempo l’ex ds Magalini definiva “prestazioni educate”. Le antenne dunque vanno tenute dritte e nulla va dato per scontato.
Il trittico
Tanto potrebbe già decidersi nella prossima settimana, con tre gare ravvicinate: il Mantova a Vercelli, poi in casa con la Virtus Verona, quindi a Crema contro la Pergolettese; il Padova (che domani giocherà anche in Coppa contro la Lucchese) a Meda col Renate, in casa contro il Vicenza e quindi a Gorgonzola contro la Giana. Se il Mantova dovesse ripetere l’en plein fatto nei precedenti tre turni infrasettimanali potrebbe piazzare l’allungo decisivo. Ma anche mantenere i 6 punti di vantaggio sarebbe un ottimo risultato. I biancorossi, fra l’altro, giocheranno sempre un giorno prima dei rivali e vincendo metterebbero loro pressione. Insomma, questo è il momento di andare a tutto gas, anche per evitare di andarsi a giocare il campionato nelle ultime partite punto a punto.
La gestione
Nei 5 turni successivi (gli ultimi due saranno disputati in contemporanea) invece il Padova giocherà ben 4 volte prima dell’Acm. Il che, se Burrai e compagni avessero ancora un buon margine sull’inseguitrice, potrebbe non essere necessariamente un male. Da un lato, infatti, potrebbe sottoporre la squadra a una pressione notevole ma dall’altro potrebbe anche consentire di gestire impegni difficili (ad esempio quelli con Atalanta e Vicenza) cominciando a fare qualche calcolo.