Il sindaco di Mantova e la sanità: «Le liste d’attesa ci sono e per ridurle servono i soldi»
Continua a far discutere quello zero o poco più nella casella dei finanziamenti destinati all’Asst di Mantova per il contenimento dei tempi di attesa delle prestazioni ambulatoriali e dei ricoveri non erogati nel periodo della pandemia. Sull’argomento interviene anche il sindaco di Mantova Mattia Palazzi per chiedere chiarezza su due punti: il primo, quali criteri e quali dati abbia usato l’Ats Val Padana per stabilire che non c’erano arretrati nelle prestazioni e, secondo, che cosa intenda fare la Regione, nell’immediato futuro, per aggredire un problema, quello delle liste d’attesa a Mantova, che comunque non si è certo esaurito.
Le due richieste
Palazzi, con il suo ragionamento, parte da un dato di fatto: «Le liste d’attesa – afferma – ci sono eccome. Su questo non c’è alcun dubbio e ogni mantovano che ha avuto bisogno di prenotare determinate visite ed esami lo sa bene». Poi, la prima richiesta ad Ats: «Quello che vorrei capire sono i dati e i criteri in base ai quali il territorio e la sanità mantovana non hanno beneficiato di risorse del budget regionale sulle prestazioni 2020-2022. In carenza cronica di personale già per gestire le richieste del presente, che vengono anche da altre province, per ridurre le liste d’attesa servono turni straordinari, che vanno pagati in più».
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«C’è, quindi, un tema specifico – prosegue il primo cittadino – che attiene quel finanziamento e i dati che ne hanno determinato l’assegnazione economica. E c’è un tema strutturale, che vede le liste d’attesa permanere e sempre meno personale fare più turni di straordinari». Da qui la seconda domanda di Palazzi: «Quali stanziamenti in più sono previsti nel 2024 per garantire la copertura di questi straordinari per ridurre le liste d’attesa?». Domanda cruciale, la cui risposta da parte della Regione indirizzerà la soddisfazione di un diritto primario dei mantovani: quello di essere curati e in tempi ragionevoli.
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La delibera
Tutto parte dalla delibera della giunta regionale che ha distribuito le risorse per l’abbattimento delle liste d’attesa sia per le prestazioni ambulatoriali che per i ricoveri non erogati nel periodo 2020-2022.
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La giunta, in base ai dati forniti dall’Ats Val Padana relativi agli ospedali dell’Asst, ha preso atto che nel territorio di Mantova e Cremona non sono presenti prestazioni ambulatoriali e ricoveri da recuperare nel biennio Covid. E in virtù di questo ha deciso di non assegnare risorse alle strutture sanitarie private convenzionate e di riservare briciole a quelle pubbliche.