Atti vandalici in oratorio, il parroco: «Aiutateci»
Serrature spaccate, vetri rotti, imprecazioni e svastiche disegnate negli spazi per i giovani di Sant’Antonio
Serrature spaccate, porte e vetri rotti, oggetti e arredi sottosopra e danneggiati, sporcizia, una svastica e imprecazioni scritte e disegnate al centro del pavimento. Sono solo alcuni dei visibili segni lasciati dai molteplici atti di vandalismo che hanno avuto come obiettivo l’oratorio di Sant’Antonio. Il fatto, l’ultimo di una serie, è accaduto tra la sera e la notte di martedì e ora don Matteo Palazzani si appella alla cittadinanza e all’amministrazione per trovare una soluzione e ritrasformare gli spazi in luoghi di aggregazione.
La denuncia
La polizia è già stata allertata, mentre oggi scatterà la denuncia ai carabinieri. «Non è la prima volta – racconta il parroco di Porto Mantovano – In questa occasione sono entrati dove c’è la sala arcobaleno, che una volta ospitava il bar, mentre altre volte entrano nel tendone dove c’era il tennis. Ho già coinvolto le forze dell’ordine e domani – oggi – farò la denuncia». Si tratta quindi di atti vandalici ripetuti nel tempo. «Lo stile è sempre lo stesso – prosegue con rammarico don Palazzani - ma ogni giorno c’è un pezzo nuovo».
Il tentativo di correre ai ripari non ha funzionato. «Abbiamo cercato in qualche modo di ripristinare gli spazi che ormai vengono abitualmente occupati abusivamente da queste persone, ma questa cosa ha avuto l’effetto di portarli a fare ancora più dispetti, se di dispetti si può parlare. Dentro al tendone hanno creato una discarica. Abbiamo cambiato le serrature e provato a mettere in sicurezza gli accessi, e il risultato è stato quindi che hanno direttamente spaccato porte e vetri. Non si sono certo fatti scoraggiare dai nostri sforzi per provare a sistemare».
L’appello
Visto il ripetersi della situazione, l’idea di rivolgersi ai cittadini per un’azione di sensibilizzazione e agli amministratori ricevere un supporto più concreto: «Vorrei che insieme si potesse trovare una soluzione per riqualificare quella zona – conclude il parroco – Si tratta di spazi che potrebbero tornare ad essere una risorsa per tutti e un luogo educativo e di positiva aggregazione, perché in tutti c’è del buono».