Tra bar, giochi e libri i ragazzi trasformano l’oratorio di Asola
foto da Quotidiani locali
Il bar aperto tutti i giorni dove fare merenda, prendere un drink (rigorosamente analcolico), organizzare feste e socializzare, proprio come si fa in un qualunque locale per ragazzi. La sala giochi con le postazioni per sfidarsi alla Playstation ma anche i giochi analogici come il biliardo, il calcio balilla, il ping pong e il flipper; attorno poltrone e divanetti su cui sedersi a chiacchierare. La stanza proiezione, dove guardare insieme un film sul maxi schermo o proiettare direttamente sulla parete una lezione o una videocall. Lo spazio dove mettersi a fare i compiti, studiare e scambiarsi informazioni sulle nozioni apprese a scuola. E ancora, prossimamente, una piccola biblioteca con libri di scienza, geografia, storia e letteratura utili a studiare e fare ricerche, ma anche romanzi e fumetti.
Tutte idee nate direttamente dai ragazzi che frequentano la parrocchia che - con l’aiuto di don Jonathan e del gruppo di adulti, pronti ad ascoltare e supportare quelle proposte - negli ultimi mesi hanno trasformato l’oratorio di Asola in un piccolo mondo a portata di giovani, dove stare bene e sentirsi a casa.
Un oratorio-casa
«Da quando sono arrivato ad Asola, un anno e mezzo fa, abbiamo cercato di raccogliere germi di potenzialità e persone che hanno voglia di mettersi in gioco. Si trattava di capire cosa vuol dire, oggi, oratorio, che non è più il concetto di un tempo», racconta don Jonathan Guicciardi, che si occupa della Pastorale giovanile. Da qui le idee del bar, della sala giochi e le altre novità appena inaugurate o in cantiere. «Tutte azioni fatte per rendere l’oratorio, nell’immaginario dei ragazzi, come una casa. - prosegue - Infatti, ci si sente a casa dove ci sono relazioni significative e dove incontri persone con cui stare bene». L’obiettivo è rendere i giovani stessi, protagonisti. Il percorso è iniziato a settembre: i ragazzi, raccolti in gruppo, hanno iniziato a lavorare sulle loro idee e a disegnare l’oratorio che volevano, per poi condividere questo immaginario con gli adulti e mettere in pratica, un tassello dopo l’altro, le nuove funzioni.
Il bar e i nuovi spazi
A dicembre è arrivato il bar, che era chiuso da almeno dieci anni e che è rapidamente diventato un punto di riferimento, completamente rinnovato con arredi nuovi per renderlo accogliente. È aperto tutti i pomeriggi e il sabato sera fino a mezzanotte. Qui i ragazzi, ma anche giovani famiglie e animatori, si ritrovano per passare il tempo insieme, fare i compiti, festeggiare eventi. «Non solo chi già frequentava l’oratorio. Tanti altri giovani si sono avvicinati per la prima volta», dice don Jonathan. Uno degli obiettivi era proprio aprirsi a ragazzi che abitualmente non frequentano la parrocchia e accoglierli in un ambiente confortevole.
Tra le idee da realizzare, già in cantiere, c’è poi una micro biblioteca in oratorio, con scaffali aperti dove prendere liberamente in prestito il volume che si desidera registrandosi. Anche questa è un’esigenza espressa direttamente dai giovani frequentatori. I ragazzi, poi, si faranno carico della comunicazione delle attività, curando grafica dei volantini, pagine social e sito dell’oratorio.