Camerieri e cuochi introvabili? Il sindacato: «Colpa delle paghe basse»
Se da una parte le associazioni del commercio continuano a lamentare un’innegabile difficoltà a reperire personale qualificato e temono di ritrovarsi con un numero di camerieri e cuochi insufficiente a far fronte alla stagione turistica alle porte, dall’altra per i sindacati di categoria se questi mestieri oggi sono così poco appetibili tra i giovani il motivo non è certo la voglia di tempo libero.
«Camerieri e cuochi sono introvabili? Chiediamoci il perché. Il contratto collettivo nazionale del settore della ristorazione collettiva, commerciale e dei pubblici esercizi è scaduto a dicembre del 2021 e ancora non è stato rinnovato, soprattutto perché le parti datoriali non vogliono riconoscere adeguati aumenti salariali in grado di far recuperare il potere di acquisto perso in questi anni in busta paga. Un perdita causata dalla forte inflazione e dal caro vita cresciuto a dismisura». Così David Gabbrielli, segretario generale della Filcams Cgil risponde all'allarme lanciato sulla Gazzetta dalle associazioni di categoria.
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«Dal nostro osservatorio sindacale - prosegue - vediamo emergere le solite problematiche per il comparto del turismo e della ristorazione e mi riferisco a numerose situazioni di lavoro sommerso, salari bassi e turni di poche ore».
Problematiche che erano state denunciate a settembre con l’iniziativa “Turismo sottosopra” che aveva visto il sindacato girare la provincia in camper e raccogliere lamentele di lavoratori del comparto per turni no-stop, permessi difficili da ottenere, soprattutto per le madri lavoratrici costrette ad accettare part time involontari e spesso spalmati su più blocchi di orari nella stessa giornata.
«Come Filcams - conclude Gabbrielli - abbiamo già messo in piedi diverse iniziative per evidenziare il problema e organizzato incontri e dibattiti. Per il contratto, invece, abbiamo scioperato lo scorso 22 dicembre e stiamo ancora aspettando risposte».