Infarto al ristorante, salvato da un carabiniere mantovano fuori servizio

Non l’aveva mai fatto. Ma la vocazione a salvare persone in pericolo che lo ha spinto a indossare la divisa lo ha guidato a schiacciare le mani sullo sterno dell’uomo esanime e a spingere. «Quando ha emesso un suono tipo uno sbuffo ho capito che ce l’avevo fatta». Così l’appuntato scelto Fabio Morselli, in servizio al comando provinciale dei carabinieri di via Chiassi, ha salvato la vita a un uomo di 74 anni colpito, con ogni probabilità, da un infarto. È successo domenica sera a Corte Vaia, il ristorante di Villa Garibaldi dove il militare era a cena con la famiglia: la moglie, i loro bimbi di 9 e 5 anni e il cognato, il calciatore Kevin Lasagna.

Davvero non so spiegare come ci sono riuscito

Avevano appena finito quando una voce di donna dal tavolo dietro di loro ha chiesto aiuto. «Ha urlato “Paolo, Paolo, no no, è morto, aiuto” e quindi mi sono alzato di scatto» racconta il carabiniere, che si è avvicinato all’anziano che lentamente stava scivolando giù dalla sedia .

Il soccorso

«È caduto a terra, incosciente, l’ho toccato ed era già rigido e gelato. Gli ho alzato le gambe, spostato la lingua per evitare che soffocasse, e gli ho messo la mano sotto il naso e poi sul polso, ma non respirava proprio. Era diventato blu».

Quando ha emesso un suono tipo uno sbuffo ho capito che ce l’avevo fatta

Morselli non aveva mai praticato un massaggio cardiaco, «so più o meno cosa bisogna fare, e gli ho messo le mani al centro del torace, a tre dita dallo sterno. Non so spiegare perché, ma ero tranquillo, mentre tutti gli altri erano spaventatissimi, e sua moglie piangeva a dirotto. Era come se ci fosse qualcuno a guidarmi. Dopo la terza pompata ha aperto gli occhi e ha respirato. Sudava, era gelido, ma vivo.Mia moglie mi teneva la mano, la sua non smetteva di piangere».

La gioia

Quando sono arrivati i sanitari, l’anziano, che ha 74 anni, era cosciente e si era ripreso. E stato portato al Poma, visitato e dimesso il giorno successivo. «Mi ha telefonato per ringraziarmi, era molto commosso e anch’io. Anche perché davvero non so spiegare come ci sono riuscito. I miei figli, che durante quei momenti erano stati portati in un’altra stanza, hanno voluto sapere tutto nei minimi dettagli, e si sono esaltati. Mi trattano come se lo avessi resuscitato».

Il precedente

L’appuntato aveva già dato una prova del suo coraggio cinque anni fa quando aveva salvato una donna che stava rischiando di soffocare. Era una camionista romena che era rimasta incastrata in mezzo a dei rotoli di cavi nel cassone del camion dove le era caduto il cellulare. L’aveva recuperato e aveva chiamato il 112, perché era incastrata con la testa. Morselli e un collega erano riusciti a liberarla.