«Sono il posteggiatore, 40 euro»: ma i due camperisti in gita a Mantova non ci cascano
Si è spacciato per il titolare di un campeggio adibito alla sosta dei camper. In realtà quell’area non era affatto un parcheggio per camperisti e lui non era per nulla il proprietario. Un venticinquenne di Mantova è finito davanti al giudice per rispondere del reato di truffa. Il 22 febbraio del 2020 si era improvvisato parcheggiatore in viale Learco Guerra, in prossimità della pista di motocross.
«Benvenuti, sono 40 euro»
All’arrivo di un camper sul quale viaggiava una coppia di tedeschi in visita a Mantova ha chiesto il pagamento di 40 euro per la sosta del camper. I due turisti, però, non hanno abboccato e subito dopo la richiesta di pagamento dal finto posteggiatore hanno scelto di cambiare zona.
Il giorno dopo una pattuglia dei carabinieri durante una perlustrazione dell’area è stata avvicinata da un testimone che aveva assistito alla scena e preso il numero di targa del camper. I due turisti tedeschi erano ancora in città e sono stati rintracciati. Così hanno potuto confermare ai carabinieri il tentativo di truffa avvenuto il giorno prima.
L’autore del raggiro è stato intercettato alcuni giorni dopo e denunciato. La mattina del 26 marzo è finito davanti al giudice Zantedeschi in tribunale, scortato dalla polizia penitenziaria in quanto detenuto per altri reati per i quali deve ancora scontare la pena di un anno.
Il fatto che i due turisti tedeschi non si siano mai presentati alle udienze ha determinato il non luogo a procedere per «remissione tacita della querela».
Il precedente
Nel dicembre del 2019 la stessa zona era stata teatro di un episodio simile sfociato però in rapina. In quell’occasione la scelta della vittima era stata incauta, in quanto il rapinatore era incappato in un giudice della Corte Suprema austriaca.
Un 45enne di Mantova, pluripregiudicato domiciliato al campo nomadi di via Learco Guerra, era finito a processo. Nei pressi della pista di motocross del Migliaretto aveva minacciato con un oggetto appuntito – un punteruolo o un coltello – un uomo, quello che non sapeva essere un magistrato. Il perché? Voleva cinquanta euro che, secondo lui, gli erano dovuti per il parcheggio. Arraffati i soldi, si era allontanato ma già il giorno dopo era stato riconosciuto in una foto segnaletica e arrestato.